Bonus edilizi: nessuna novità all’orizzonte per i crediti incagliati

Nessuna novità all’orizzonte per quanto riguarda i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi. Sono stati quantificati, ma con alcune incertezze.

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Benché secondo il Mef il dato non sarebbe rappresentativo dei crediti bloccati, al 2 gennaio 2024 – termine ultimo per l’invio dei dati – risultavano comunicati solo 143 milioni di euro. L’obbligo della comunicazione non ha permesso di quantificare l’ammontare effettivo dei crediti bloccati relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi.

A questa presa di posizione ufficiale si è giunti a seguito di una risposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze all’interrogazione dell’Onorevole Emiliano Fenu (del Movimento 5 Stelle).

I crediti fiscali maturati con il Superbonus e gli altri bonus edilizi costituiscono un importante problema per gli addetti ai lavori. Il blackout relativo alla cessione del credito sta coinvolgendo un numero elevato di addetti ai lavori. Ma soprattutto sta creando una vera e propria crisi di liquidità tra le imprese.

Ora come ora risulta veramente difficile riuscire a quantificare ufficialmente a quanto possano ammontare i crediti fiscali bloccati. E soprattutto risulta difficile adottare le misure opportune per riuscire a risolvere il problema. Non sono nemmeno arrivati i risultati sperati dalla comunicazione obbligatoria dei dati relativi ai crediti non utilizzabili.

Bonus edilizi: la comunicazione obbligatoria

Attraverso il Decreto Legge n. 104/2023 – anche conosciuto come Decreto Omnibus – lo scorso mese di agosto il governo Meloni ha obbligato a comunicare i crediti non utilizzabili. Tenuti a questa operazione sono i titolari degli stessi, indipendentemente che provenissero dalla cessione o da sconti in fattura. Il decreto aveva fissato, inoltre, in cento euro la sanzione per quanti non avessero inviato la comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

In una stima dello scorso novembre – resa nota nella risposta di Lucia Albano, sottosegretaria di Stato per l’Economia e le Finanze, ad un’interrogazione – i crediti non utilizzati erano valutati in 135 milioni di euro.

A questa cifra, sostanzialmente, si è arrivati sottraendo dai 160,6 milioni di euro dei crediti derivanti dallo sconto in fattura e dalla cessione del credito i crediti compensati, che ammontano a 25,5 miliardi di euro. Lucia Albano, inoltre, ha spiegato che non era ancora possibile spiegare perché i 135 miliardi di crediti non potessero essere utilizzati. Non si può, al momento, chiarire se fossero in attesa di utilizzo o se fossero bloccati perché manca un acquirente.

La comunicazione dei crediti non utilizzati

L’Agenzia delle Entrate, alla fine del mese di novembre 2023, aveva definito quali fossero le modalità attraverso le quali comunicare i crediti non utilizzati per motivi diversi dalla scadenza dei termini. Tra le motivazioni che determinano la comunicazione, vi erano la mancanza dei presupposti o l’esaurimento della capienza fiscale

Il motivo per il quale si era deciso di obbligare ad effettuare la suddetta comunicazione era la quantificazione dei crediti fiscali bloccati dei bonus edilizi. In questo modo sarebbe stato possibile sottrarre il loro totale da quelli fermi.

Questo è il motivo per il quale i diretti interessati hanno avuto tempo fino allo scorso 2 gennaio 2024 per effettuare la comunicazione all’Agenzia delle entrate. A questo punto il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione per conoscere i dati. 

Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, ha reso noto che ammontano a 134 milioni di euro i crediti fiscali dei bonus edilizi non utilizzati. O quanto meno quelli comunicati come tali. Siamo davanti, comunque vada, ad una cifra esigua rispetto al totale dei crediti non utilizzati.

I contribuenti – o almeno una parte di essi – potrebbero aver deciso di non effettuare la comunicazione nel dubbio di poter utilizzare ancora i crediti fiscali.

Questo è il motivo per il quale Freni, nella sua risposta, ha dovuto ribadire che i dati non risultano essere rappresentativi dei crediti incagliati. Questi, sostanzialmente, sono quelli che chi li detiene ritiene di non aver diritto ad utilizzare e vuole cancellare.

Pierpaolo Molinengo

Autore

Pierpaolo Molinengo

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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