Cessione del credito: c’è tempo fino al 4 aprile 2024

I contribuenti hanno tempo fino al 4 aprile per la cessione del credito. Oltre questa data, l’agevolazione spetta nella dichiarazione dei redditi.

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I contribuenti hanno tempo fino al prossimo 4 aprile 2024 per comunicare la cessione del credito relativa ai bonus edilizi in via telematica all’Agenzia delle Entrate. A quanti non fossero riusciti ad effettuare questa operazione in precedenza, quindi, rimangono ancora pochi giorni. E, purtroppo, può essere effettuata a dei prezzi poco convenienti.

È importante ricordare, infatti, che i più importanti istituti di credito accettano la cessione del credito solo da una clientela selezionata. Mentre Poste italiane si limita ad effettuare delle operazioni di piccolo cabotaggio. Per non parlare delle varie piattaforme private, nelle quali i corrispettivi che vengono riconosciuti stanno scendendo. Solo per avere un’idea di come si stiano muovendo gli operatori del settore, basti pensare che per un credito del valore di 110 euro – che deriva da una spesa pari a 100 euro per un’operazione coperta con il Superbonus 110 – ad oggi viene compensato per 88,11 euro sulla piattaforma Sibonus, quella gestita dall’ordine dei commercialisti e Unioncamere.

Cessione del credito: in cosa consiste

Prima di proseguire è bene ricordare che la cessione del credito è, a tutti gli effetti, un accordo contrattuale. Permette di trasferire il diritto al credito di un determinato soggetto  – che viene definito come cedente – ad un terzo, che lo acquista e viene definito cessionario. L’acquisto avviene ad un determinato prezzo. Il passo successivo prevede la riscossione nei confronti del debitore, ossia il ceduto.

È bene ricordare che la cessione del credito relativa al Superbonus può essere effettuata esclusivamente per i condomini che abbiano provveduto a redigere la delibera assembleare e Cilas prima del 17 febbraio 2023. La stessa deadline deve essere stata rispettata anche per le operazioni relativa all’ecobonus e al bonus ristrutturazione. In questi casi, però, non c’è la Cilas, ma è richiesta la Cila ordinaria, quando è prevista, oppure qualsiasi altro documento che sia adatto a certificare la data nella quale sono iniziati i lavori.

La deadline del 4 aprile 2024

Il 4 aprile 2024 è una deadline molto importante. E che si riferisce alle detrazioni relative alle spese che sono state sostenute nel corso del 2023. Si collega, inoltre, alle rate residue che non sono state usufruite delle detrazioni riferite alle spese che sono state sostenute nel corso del 2020, 2021 e 2022. Oltre ai lavori che sono stati avviati con l’introduzione dell’Ecobonus (solo questa misura ha movimentato, fino ad oggi, qualcosa come 150 miliardi di euro).

Cosa succede se non si riesce ad effettuare la cessione del credito entro il 4 aprile 2024? Nel caso in cui si dovesse verificare questa eventualità è possibile richiedere l’agevolazione direttamente nella dichiarazione dei redditi. Qualora si dovesse ritenere che questa strada non sia conveniente, è possibile attendere l’ultimo giorno sperando che il Governo permetta di spalmare la detrazione nell’arco di dieci anni invece che in quattro, oppure che riapra i termini per permettere una nuova cessione del credito.

Cessione del credito: la proroga per gli amministratori

Gli amministratori di condominio possono usufruire di una proroga per effettuare le comunicazioni. I dati relativi alle spese di ristrutturazione sulle parti comuni devono essere inviati entro – anche in questo caso – il 4 aprile 2024.

È previsto l’esonero del documento che deve essere inviato nel caso in cui tutti i condomini dovessero aver optato per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Non è necessario, quindi, duplicare i dati che risultano essere già in possesso dell’Agenzia delle Entrate.

Gli altri bonus

A questo punto è necessario effettuare alcune precisazioni sul bonus barriere architettoniche.

Dal 1° gennaio 2024 la cessione del credito e lo sconto in fattura sono possibili esclusivamente per le parti comuni. Per le singole unità immobiliari, per accedere all’agevolazione, è necessario che la casa sia abitata da una persona riconosciuta invalida ufficialmente. Il reddito della famiglia, inoltre, deve essere inferiore a 15.000 euro.

Al 31 dicembre 2024, inoltre, scadono i seguenti bonus:

  • sisma ed ecobonus ordinari;
  • ristrutturazione;
  • mobili;
  • verde.

Nel caso in cui non dovessero intervenire delle modifiche, dal prossimo anno rimarranno esclusivamente le prime tre agevolazioni. Il cui tetto, però, sarà fissato a 48.000 euro con detraibili al 36%.

Pierpaolo Molinengo

Autore

Pierpaolo Molinengo

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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