Bonus barriere architettoniche: quando spetta la detrazione per gli infissi

È possibile accedere alle agevolazioni previste per gli infissi attraverso il bonus barriere architettoniche. Ma solo in alcuni casi.

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È ancora possibile usufruire dell’agevolazione al 75% sugli infissi usufruendo del bonus barriere architettoniche? Sì, è possibile farlo, purché per i lavori effettuati sulle finestre sia stato presentato per tempo il titolo abilitativo. O, in alternativa, che il contribuente abbia già provveduto a versare i relativi acconti.

In una risposta pubblicata il 5 febbraio 2024 sul sito Fiscooggi, l’Agenzia delle Entrate ha sciolto i dubbi di un contribuente e ha fatto il punto della situazione su quanto previsto dal Decreto Legge n. 212/2023 sul bonus barriere architettoniche. Ma facciamo il punto della situazione e scopriamo come si debbano comportare correttamente i contribuenti ed i professionisti che operano nel settore. 

Bonus barriere architettoniche

L’entrata in vigore del Decreto Salva Spese ha cambiato le regole per chi ha intenzione di accedere al bonus barriere architettoniche. Per poter beneficiare dell’agevolazione al 75% sugli infissi, ora come ora, i contribuenti possono percorrere due strade differenti:

  • devono aver presentato il titolo abilitativo prima dello scorso 29 dicembre 2023 per i lavori che lo richiedono;
  • sempre entro il 29 dicembre 2023 devono aver effettuato il versamento dell’acconto.

Per poter ottenere l’agevolazione prevista non è sufficiente aver semplicemente sottoscritto un contratto per la prenotazione.

Dopo l’approvazione del testo della legge di conversione del decreto da parte della Camera, le regole sono rimaste le stesse. Entro il 20 febbraio 2024 si attende il via libera definitivo da parte del Senato.

Acconto pagato o titolo abilitativo presentato

Il 29 gennaio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Salva Spese, che è entrato in vigore il giorno successivo ed ha previsto una serie di novità per i bonus edilizi.

A finire sotto la lente d’ingrandimento è stato il bonus barriere architettoniche a cui sono state apportate una serie di modifiche. Dal 30 dicembre 2023 è possibile accedere esclusivamente alle agevolazioni per realizzare degli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Entrando un po’ più nello specifico è possibile farlo per quelli:

aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Ma come si devono comportare, a questo punto, i contribuenti per gli infissi? Nel caso in cui gli interventi abbiano avuto come oggetto le finestre, è possibile accedere alla detrazione al 75% prevista dal bonus barriere architettoniche solo e soltanto in alcuni casi.

Qualora i lavori lo dovessero richiedere, deve essere stato presentato l’apposito titolo abilitativo entro il 29 dicembre 2023. Nel caso in cui i contribuenti abbiano assolto a questo adempimento hanno la possibilità di continuare a beneficiare delle agevolazioni, a prescindere dalle novità introdotte attraverso il Decreto Salva Spese.

Cambiano, invece, le regole per gli interventi che rientrano nell’edilizia libera. In questo caso non è sufficiente la stipula di un contratto per prenotare l’agevolazione. Sempre entro il termine del 29 dicembre 2023 è necessario aver versato l’acconto al fornitore.

I limiti della cessione del credito per il bonus barriere architettoniche

Attraverso il Decreto Salva Spese sono state introdotte alcune modifiche relative alla possibilità messa a disposizione per accedere alla cessione del credito. Questa era rimasta inalterata nonostante i divieti generalizzati introdotti attraverso il Decreto 11/2023, conosciuto anche come Decreto Blocca Cessioni, per i lavori la cui CILA era stata presentata entro il 17 febbraio 2023.

Il decreto approvato a fine anno ha introdotto diversi limiti per quanti beneficiano del bonus barriere architettoniche. Hanno la possibilità di continuare a fruire dell’agevolazione grazie alla cessione del credito quanti hanno sostenuto le spese nel corso del 2023

Nel 2024, invece, è possibile accedere alla cessione del credito per gli interventi effettuati esclusivamente da:

  • condomini, nel momento in cui vengono effettuati degli interventi sulle parti comuni di edifici che siano a prevalente destinazione abitativa;
  • persone fisiche, quando i lavori vengono effettuati su edifici unifamiliari o unità abitative all’interno di edifici plurifamiliari e purché il contribuente abbia un reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro.

Il Decreto Salva Spese – con il quale sono stati introdotti i limiti appena esposti – non è stato modificato nel primo passaggio dell’iter di conversione parlamentare. La Camera ha approvato il testo inalterato il 31 gennaio 2024. Adesso si attende il via libera definitivo del Senato, che dovrebbe arrivare il 20 febbraio 2024.

Pierpaolo Molinengo

Autore

Pierpaolo Molinengo

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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