Superbonus: come funziona l’obbligo di variazione catastale?

Chi ha effettuato degli interventi beneficiando delle agevolazioni previste da Superbonus deve effettuare la variazione catastale. Ecco perché.

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L’Agenzia delle Entrate effettuerà dei controlli mirati sugli immobili oggetto di interventi legati al Superbonus 110%. A prevederlo è la Legge di Bilancio 2024: le verifiche serviranno ad appurare se ci sia stata una variazione della rendita catastale. I lavori eseguiti, infatti, potrebbero comportare un vero e proprio aumento del valore dell’immobile.

Cosa comporta tutto questo? E, soprattutto, come si devono muovere i contribuenti che hanno usufruito delle agevolazioni del Superbonus per evitare problemi con il fisco?

Il Superbonus può modificare la rendita catastale

Attraverso la rendita catastale l’Agenzia delle Entrate provvede ad attribuire un reddito ad ogni singolo:

  • immobile;
  • terreno;
  • fabbricato.

I suddetti beni, perché sia attribuita loro una rendita catastale, devono essere in grado di generare o produrre un reddito. Su questo valore, ad esempio, vengono calcolate le varie imposte, tra le quali rientra anche l’Imu.

È necessario comunicare la variazione della rendita catastale – questa operazione deve essere effettuata entro 30 giorni dal termine dei lavori – quando determinati interventi ne abbiano modificato il valore.

È necessario procedere con queste operazioni nel momento in cui si effettuano le seguenti interventi:

  • vengono accorpate più unità immobiliare;
  • vengono effettuati degli ampliamenti e di conseguenza aumenta la cubatura o viene recuperato il sottotetto;
  • sono realizzati nuovi servizi;
  • viene installato un ascensore.

Quando vengono effettuati degli interventi strettamente connessi con il Superbonus, i lavori comportano un aumento della classe energetica. Di conseguenza sono migliorate le caratteristiche termiche dell’edificio e quelle relative al consolidamento sismico. Questo ovviamente comporta la necessità di presentare una dichiarazione per effettuare le necessarie variazioni.

I potenziali controlli

Uno dei compiti dell’Agenzia delle Entrate sarà quello di controllare tutti gli immobili interessati dagli interventi agevolati con il Superbonus. Stando ai dati in possesso dall’Enea, complessivamente, in Italia sono 438.137 gli edifici coinvolti (secondo i dati aggiornati allo scorso mese di ottobre 2023).

Per effettuare questi controlli l’Agenzia delle Entrate realizzerà delle liste selettive degli immobili che rientrano nelle casistiche disciplinate dall’articolo 119 del Decreto Legge 34/20, che nello specifico riguardano gli incentivi per:

  • l’efficientamento energetico;
  • il sisma bonus;
  • il fotovoltaico;
  • le colonnine di ricarica di veicoli elettrici.

È bene premettere, però, che per il momento non è prevista alcuna sanzione per chi non risulti essere ancora in regola. E non abbia presentato la variazione. La Legge di Bilancio 2024 prevede che, nel caso in cui a seguito di una verifica, non risulti essere stata presentata la variazione, non è prevista una sanzione. Ma verrà inviata una comunicazione al contribuente, invitandolo a mettersi in regola in modo spontaneo.

Di fatto l’operazione è volta ad appurare la coerenza tra lo stato di fatto degli immobili e le risultanze catastali, almeno per quegli edifici che hanno beneficiato del Superbonus 110% e delle altre agevolazioni. L’obiettivo è quello di chiudere in via bonaria la faccenda: il contribuente ha la possibilità di accettare la contestazione e versare quanto dovuto. Nel caso in cui il diretto interessato non si faccia parte attiva per regolarizzare la situazione, a questo punto verrebbero comminate le sanzioni e verrebbe adeguata in maniera automatica la rendita catastale.

A questo punto si capisce che l’obiettivo non è tanto quello di far cassa immediatamente. L’intento, almeno nel lungo periodo, è quello di permettere ai Comuni di ottenere un maggior gettito grazie all’Imu. E, attraverso le compravendite, delle maggiori entrate anche per le casse dello Stato.

Cosa comporta l’aumento delle rendite catastali

Appare evidente, a questo punto, quali siano le conseguenze dei lavori di ristrutturazione effettuati beneficiando del Superbonus. Porteranno ad un aumento della rendita catastale, che avrà un impatto diretto sull’Imu, soprattutto quando si tratta di una seconda casa.

L’impatto si farà sentire anche nel momento in cui l’immobile viene messo in vendita, perché la rendita catastale costituisce la base sulla quale è necessario calcolare l’imposta di registro.

Pierpaolo Molinengo

Autore

Pierpaolo Molinengo

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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