Bonus barriere architettoniche: le nuove limitazioni

Introdotte alcune limitazioni relative al bonus barriere architettoniche. Scopriamo in cosa consistono e cosa cambia per i potenziali richiedenti.

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Dal 1° gennaio 2024 il bonus barriere architettoniche non cambia completamente volto, ma sono state introdotte alcune importanti limitazioni. Ad intervenire su questa importante agevolazione è il Decreto Legge n. 212 del 29 dicembre 2023, il quale ha sostanzialmente eliminato la possibilità di accedere alla detrazione per le barriere architettoniche nel caso in cui il contribuente dovesse decidere di sostituire degli infissi o proceda con il rifacimento dei bagni.

Sarà possibile accedere al bonus barriere architettoniche quando si eseguono dei lavori relativi a:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

Ad ogni modo, per poter accedere alle agevolazioni, un tecnico abilitato dovrà asseverare il rispetto dei requisiti specifici in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

Alcune importanti novità sono state introdotte anche sulla possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fatture. Queste due opzioni sono limitate ai lavori che verranno svolti in condominio con prevalente destinazione abitativa, ai soggetti con disabilità e ai titolari di redditi bassi.

Cosa cambia per il bonus barriere architettoniche nel 2024

Fino allo scorso 31 dicembre 2023 i contribuenti avevano la possibilità di accedere ad un’agevolazione del 75% per la realizzazione di interventi il cui scopo fosse il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Sostanzialmente si era davanti ad una dicitura generica, tanto che tra i lavori che venivano ammessi c’erano anche quelli relativi alla sostituzione di infissi o al rifacimento dei servizi igienici. Purché, ovviamente, questi interventi rispettassero i requisiti previsti in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

Queste regole sono state riviste dall’articolo 3 del Decreto Legge n. 212 del 29 dicembre 2023, che è andato ad intervenire direttamente su quanto prevede l’articolo 119-ter del Decreto n. 34/2020, anche noto come Decreto Rilancio. È stato inserito un nuovo comma 1, il quale, sostanzialmente, prevede che:

Ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, ai contribuenti è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute fino al 31 dicembre 2025, con le modalità di pagamento previste per le spese di cui all’articolo 16-bis del Testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, per la realizzazione in edifici già esistenti di interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Cosa cambia nel 2024

Come cambia, in estrema sintesi, il bonus barriere architettoniche dal 1° gennaio 2024? Da quest’anno i contribuenti ne potranno fare richiesta solo e soltanto per eventuali lavori relativi a:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

Attraverso l’agevolazione viene incentivata l’eliminazione degli ostacoli verticali. Questa, però, non è l’unica novità che è stata prevista. Una delle novità più importanti, che sono state introdotte, riguarda l’obbligo di pagare le fatture attraverso un bonifico parlante, nello stesso modo dei lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione.

Attenzione, però, queste novità non si applicano alle spese che sono state sostenute prima del 30 dicembre 2023, ossia quando è entrato in vigore il Decreto n. 212/2023, per cui sia stata presentata una richiesta di titolo abilitativo. O quando, per i lavori che sono stati avviati o non ancora iniziati, per i quali sia stato versato un acconto e sottoscritto un accordo vincolante tra le parti.

Bonus barriere architettoniche: l’asseverazione obbligatoria

Per poter accedere ai vantaggi fiscali previsti dal bonus barriere architettoniche è necessario rispettare i requisiti che sono previsti dal regolamento n. 236 del 14 giugno 1989 del Ministero dei Lavori Pubblici. Il rispetto dei requisiti deve essere certificato attraverso un’apposita asseverazione.

Per poter accedere alla detrazione fiscale del 75%, a questo punto, sarà necessario essere in possesso di un’attestazione di un tecnico abilitato.

Sconto in fattura e cessione del credito: i limiti

Il Decreto Legge n. 212/2023 introduce anche dei limiti alla possibilità di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura, nel momento in cui si accede al bonus barriere architettoniche. L’accesso alle due modalità era libero fino allo scorso 31 dicembre 2023.

È prevista, una sorta di salvaguardia, in specifiche fattispecie, che rientrano nei seguenti casi:

  • condomini, quando i lavori sono effettuati sulle parti comuni di edifici che sono a prevalente destinazione abitativa;
  • alle persone fisiche con un reddito inferiore a 15.000 euro;
  • ai soggetti che versino in condizioni di disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della Legge 104.
Pierpaolo Molinengo

Autore

Pierpaolo Molinengo

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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