Importanti novità previste per il Superbonus nel corso del 2024. Ad introdurle non è stata la Legge di Bilancio 2024 o il Decreto Milleproroghe. Ma un provvedimento ad hoc, che ha messo a disposizione dei diretti interessati un contributo a fondo perduto e una clausola di salvaguardia per chi non è riuscito a terminare i lavori.
Per il Superbonus, è bene sottolinearlo, non è stata prevista alcuna proroga. Il decreto ad hoc – che il Governo ha approvato il 28 dicembre 2023 – è intervenuto sulla materia: non c’è alcuna possibilità di un SAL Straordinario. Ma è stata varata una misura di salvaguardia che permette di riconoscere il credito d’imposta in misura più alta nel caso in cui i lavori dovessero essere stati realizzati ed asseverati entro lo scorso 31 dicembre 2023.
Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto, la misura è prevista per i contribuenti con un reddito inferiore a 15.000 euro. Per potervi accedere, comunque, è necessario che i lavori abbiano raggiunto uno stato di avanzamento pari ad almeno il 60% entro la fine del 2023.
Le novità del decreto ad hoc sul superbonus
Per il Superbonus non è prevista alcuna novità. A sottolinearlo, a più riprese, è stato direttamente Giancarlo Giorgetti, Ministero dell’Economia e delle Finanze, che è intervenuto presso la Commissione Bilancio della Camera mentre stava esaminando il testo della Legge di Bilancio.
Le agevolazioni previste per il Superbonus continueranno a rimanere al 90% o al 110% per le spese che sono state sostenute entro la fine del 2023. Dal 1° gennaio di quest’anno, invece, l’aliquota scenderà al 70% per i condomini, mentre terminerà completamente per le villette e le unifamiliari.
È sostanzialmente sfumata l’ipotesi di un nuovo SAL straordinario. Il Governo, invece, ha deciso di introdurre altre misure. All’interno del comunicato stampa diffuso a fine anno, veniva specificato che:
In relazione ai cantieri avviati nel rispetto dei termini relativi alla normativa sul Superbonus 110 per cento, sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023; per le opere ancora da effettuare, a partire dal 1° gennaio 2024 si confermano le percentuali previste a legislazione vigente.
Il contributo a fondo perduto
Il legislatore ha deciso di introdurre un contributo a fondo perduto destinato ai contribuenti con un reddito inferiore a 15.000 euro. Questa misura è prevista per sostenere le spese che saranno effettuate nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 ottobre 2024. Potranno aderirvi i condomini che sono riusciti a raggiungere uno stato di avanzamento dei lavori pari ad almeno il 60% entro il 31 dicembre 2023.
Per avere delle indicazioni pratiche su questa misura è necessario attendere il relativo decreto del MEF. Il documento dovrà essere pubblicato entro e non oltre i 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
Superbonus e lavori certificati entro il 2023
Sostanzialmente salva l’agevolazione al 110% per quanti abbiano ottenuto lo sconto in fattura o la cessione del credito per i lavori che siano stati certificati entro e non oltre lo scorso mese di dicembre 2023. L’agevolazione viene confermata sulla base degli stati di avanzamento. Non potrà essere ottenuta nel caso in cui l’intervento non sia stato ultimato o qualora non sia stato soddisfatto il requisito del miglioramento di due classi energetiche.
Dal 1° gennaio 2024 non ci sarà più il superbonus per le villette. È scaduta lo scorso 31 dicembre 2023 la proroga dell’agevolazione che era riservata a quanti fossero riusciti ad ultimare almeno il 30% dei vari interventi entro il 30 settembre 2022.
Superbonus: quanti lavori mancano
Secondo i dati elaborati da Confedilizia – che si basa sui numeri diffusi da Enea – al 30 novembre 2023 mancavano ancora il 22% dei lavori ammessi alle detrazioni del Superbonus. Stiamo parlando di un importo complessivo pari a 12,8 miliardi di euro.
Al 30 novembre 2023 risulta che almeno 92.154 condomini hanno effettuato degli interventi, che permettono di accedere a delle detrazioni pari a 58,2 miliardi di euro. Complessivamente i lavori realizzati sono pari a 45,4 miliardi di euro, ossia il 78% del totale.
Ad oggi, quindi, manca ancora il 22% dei lavori ammessi a detrazione, che corrispondono ad un importo pari a 12,8 miliardi di euro. Stando ai dati diffusi da Enea, complessivamente i lavori che sono stati ammessi a detrazione sono pari al 92,9% per gli edifici unifamiliari. Mentre per le unità immobiliari formalmente indipendenti sono pari al 94,7%