Superbonus, crediti utilizzabili in dieci anni: avanza la nuova proposta

Si fa spazio una nuova proposta sui crediti del Superbonus: utilizzarli nell’arco di dieci anni invece che gli attuali quattro. La nuova prospettiva.

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Una nuova ipotesi si apre in relazione alla fruizione dei superbonus: la possibilità di utilizzare i crediti e le detrazioni nell’arco di dieci anni. Questa è una delle ipotesi che si fanno spazio nell’iter di conversione del Decreto n. 39/2024. Alcune proposte di modifica sono arrivate anche dal CNDCEC.

Questa novità avrebbe uno scopo ed un obiettivo ben precisi: cercare di contenere il più possibile gli effetti del superbonus sui conti pubblici e spalmare nell’arco di dieci anni le detrazioni dell’agevolazione che è stata introdotta attraverso il Decreto Rilancio.

Alcune preoccupazioni, per il momento, arrivano dai commercialisti, che chiedono di tutelare i cantieri già aperti e di introdurre nuovamente la remissione in bonis per la scadenza passata. Stiamo parlando della comunicazione da effettuare all’Agenzia delle entrate relativa allo sconto in fattura e alla cessione del credito.

Superbonus: dieci anni per fruire dei crediti e delle detrazioni

In questi mesi è stato messo in evidenza da più parti: il superbonus avrà un pesante impatto sui conti pubblici, soprattutto nel corso dei prossimi anni. Stando ai dati che sono stati forniti dalla Commissione finanze della Camera e che si riferiscono ai dati relativi al periodo compreso tra il 15 ottobre 2020 e il 4 aprile 2024, ci sono state cessioni per un valore pari a 219 miliardi di euro. Quelle relative al superbonus sono state pari a 160,3 miliardi di euro.

Per quanto riguarda le compensazioni si è giunti a quota 41,8 miliardi di euro. Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia ha spiegato che nel 2026 arriveranno gli effetti maggiori sul debito pubblico, che potrebbe decollare.

Giorgetti ha poi sottolineato:

L’andamento del debito è quello pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del pagamento dei crediti fiscali del superbonus nei prossimi anni.

Questo è il motivo per il quale si sta facendo largo l’ipotesi di permettere di spalmare i crediti e le detrazioni nell’arco di dieci anni. La proposta era già stata avanzata in passato, per venire incontro ai contribuenti con una capienza limitata.

Questa prospettiva, comunque vada, avrebbe un effetto positivo anche per le casse dello Stato perché permetterebbe di spalmare le compensazioni con F24 e gli sconti d’imposta. Che sostanzialmente si traducono in debito pubblico.

Ricordiamo che attualmente la fruizione del Superbonus è prevista in cinque o quattro anni.

La proposta dei Commercialisti

Pur comprendendo le esigenze di finanza pubblica sottese al blocco delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura, riteniamo necessario salvaguardare i contribuenti che hanno interventi in corso nonché ripristinare la remissione in bonis per chi ha commesso errori nelle comunicazioni inviate entro lo scorso 4 aprile.

Questa, in estrema sintesi risulta essere la posizione espressa dal Consiglio nazionale dei commercialisti.

Il CNCDED ha inoltre proposto il ripristino della possibilità di avvalersi della remissione in bonis. La proposta è quella di estendere la possibilità di aderire a questa misura a quanti non hanno ancora individuato il cessionario del credito d’imposta. Quanti riescano a trovarlo entro il prossimo 15 ottobre 2024, termine ultimo per accedere alla remissione in bonis, dovrebbero potervi far ricorso.

Se l’ampliamento del perimetro della remissione in bonis dovrà essere oggetto di valutazioni tecniche anche in termini di coperture, sicuramente l’accesso all’istituto deve essere garantito – ha sottolineato Salvatore Regalbuto, Consigliere nazionale e tesoriere CNCDED – a coloro che, avendo presentato tempestivamente la comunicazione entro il 4 aprile scorso, si trovino nella necessità di dover correggere errori commessi in buona fede.

Pierpaolo Molinengo

Autore

Pierpaolo Molinengo

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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