FASE 3 – COME SARANNO LE NOSTRE SPIAGGE?

Fra poco le spiagge riaprono. Il problema rimane gli spazi disponibili per il pubblico. Con le nuove disposizioni in materia, come si farà?

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Un metro tra le persone, uno e mezzo tra lettini e sdraio, 10 metri quadrati per ogni ombrellone.. area all’interno della quale ricadono lettini ed ombrelloni. Questo in sintesi è quanto prescritto nell’accordo Stato / Regioni del 16 Maggio u.s. Le varie ipotesi progettuali conseguenti hanno determinato un restyling “forzato” delle nostre spiagge attrezzate, evidenziandone una potenziale diminuzione di capienza pari a circa un terzo. Il tutto dovuto non solo al distanziamento tra ombrelloni ma soprattutto dall’incidenza dei relativi percorsi per accedervi. Rivediamo brevemente cosa prevedono le Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative:

Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Si promuove, a tal proposito, l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale dello stabilimento adeguatamente preparato (steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare.

▪ È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale in più punti dell’impianto.

Privilegiare l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg.

▪ Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.

La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione.

Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

Assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia (per file orizzontali o a rombo).

Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m.

Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, etc., comunque assicurata dopo la chiusura dell’impianto.

▪ Le attrezzature come ad esempio, lettini, sedie a sdraio, ombrelloni etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. In ogni caso la sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata.

Per quanto riguarda le spiagge libere, si ribadisce l’importanza dell’informazione e della responsabilizzazione individuale da parte degli avventori nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione. Al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza. Anche il posizionamento degli ombrelloni dovrà rispettare le indicazioni sopra riportate.

È da vietare la pratica di attività ludico-sportive di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti.

▪ Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti.

Come pianificare la capienza?

Il tema dell’affollamento delle spiagge sarà l’aspetto più difficile da affrontare e soprattutto da standardizzare in relazione alla sua sostenibilità ambientale. Interessanti alcuni studi internazionali effettuati su spiagge del Mediterraneo che hanno proposto l’introduzione di un indice di affollamento, espresso in termini di numero di persone per metro quadro di arenile, variabile tra 6 e 25 persone ogni 100 m². La Regione Sardegna ha affrontato il tema nell’ambito delle Linee guida per la gestione integrata delle spiagge introducendo il concetto di superficie utile della spiaggia che è data dalla differenza tra la superficie totale (larghezza tra il limite di chiusura della spiaggia e la linea di riva, per la lunghezza della spiaggia) e gli spazi di arenile occupati da manufatti, passerelle, o comunque spazi non fruibili per la balneazione. Su tale superficie viene calcolato un coefficiente di carico massimo non inferiore a 3,8 m²/ persona, a cui poi viene applicato un fattore di correzione che aumenta i metri quadrati che devono essere lasciati a disposizione dell’utente in base ad alcune caratteristiche specifiche del contesto ambientale (quali presenza di sedimenti, fenomeni di erosione o specie animali/vegetali). Uno spazio adeguato, comprese le superfici di transito, è stato stimato in 6 m²/ persona dall’ISPRA in uno studio condotto sulla spiaggia de “La Pelosa” presso Stintino (Sassari). Tale studio è stato, ad esempio, il punto di partenza che ha portato le Istituzioni locali, già prima dell’inizio dell’emergenza  sanitaria, a proporre una modifica del regolamento di accesso alla spiaggia contingentandone gli ingressi fino ad un numero massimo di 1.500 persone (per circa 8.100 m² di arenile).

È evidente che non è possibile definire un indicatore unico e standard da applicarsi su tutti i litorali italiani, ma certamente è possibile definire “la ratio della metodologia” che dovrà determinare il numero di accoglienza ottimale per garantire l’applicazione delle misure specifiche organizzative, di prevenzione e di protezione. Sarebbe quindi opportuno per le aree balneari l’adozione da parte delle autorità locali di specifici piani che permettano di prevenire l’affollamento delle spiagge, anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e del mondo produttivo.

Per assicurare il corretto distanziamento sulle spiagge nella fase post-emergenza  COVID-19, l’Enea ha brevettato dei distanziatori ecosostenibili da posizionare fra gli ombrelloni ed altre soluzioni tecniche sono allo studio.

Oltre alle prime ipotesi circolate sul web (plexiglass etc..) trovano riscontro soluzioni che utilizzano anch’esse materiali ecosostenibili in grado di ridurre l’impatto complessivo sull’ambiente e che ne consentano una migliore “ventilazione”. Si tratta di paratie modulari frangisole costituite da una struttura perimetrale in legno completati con due differenti tipologie di tendaggi in tessuto resistente ad UV, waterproof facilmente sanificabile.

Ovviamente, in entrambi i casi, trattandosi di costi aggiuntivi è fondamentale che Stato e Regioni si adoperino concedendo liquidità al fine di consentire agli operatori balneari la sopravvivenza, evitando ulteriori rincari che ricadrebbero sull’intero indotto turistico.

Geom. Alessio Tesconi

Autore

Geom. Alessio Tesconi

Alessio Tesconi è un esperto in Urbanistica ed Edilizia, Geometra iscritto al Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia della Spezia dove dal 2017 ricopre il ruolo di Consigliere e Coordinatore delle Commissioni Urbanistica, Giovani, Sport, Protezione Civile, Sport e Comunicazione. E’ autore di articoli in materia di Urbanistica ed Edilizia oltre ad aver svolto vari incarichi di docenza a corsi di formazione presso Collegi/Ordini territoriali e webinar online.

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