Con la sentenza n. 8968/2021 dalla sezione seconda bis, il Tar del Lazio ha affermato il principio di diritto per cui il Comune ha trenta giorni per far visionare ed estrarre copia, al proprietario dell’immobile sottostante, che intende ristrutturare l’appartamento con il Superbonus 110%, il fascicolo contenente la licenza edilizia per il rifacimento del tetto.
L’istante, dunque, risulta titolare di un interesse diretto, concreto, attuale e pure strumentale all’ostensione dei documenti richiesti all’amministrazione.
La vicenda ha riguardato la proprietaria di un appartamento che, per iniziare i lavori del superbonus, doveva presentare i documenti sullo stato dell’arte.
In particolare, necessitava di vedere tutta la documentazione amministrativa che risale al lontano 1977, quando la madre dell’attuale proprietario del piano di sopra ottenne dal Comune la concessione per sostituire il tetto di legno con una copertura in cemento armato; dunque il progetto, i grafici, la relazione tecnica.
Nonostante nella fattispecie emergono sia la legittimazione della signora a presentare l’istanza, sia l’interesse ad accedere al fascicolo con i documenti del titolo edilizio, la ricorrente ha dovuto agire avverso il silenzio rigetto formatosi in relazione all’istanza presentata all’amministrazione comunale per l’accesso ai documenti amministrativi afferenti all’intero fascicolo ed a tutta la documentazione.
Il ricorso è accolto perché il silenzio rifiuto del comune risulta illegittimo: secondo la giurisprudenza del Tar e del Consiglio di Stato l’amministrazione deve consentire l’accesso se il documento contiene notizie e dati che riguardano la situazione giuridica tutelata perché la fondano, la integrano, la rafforzano o semplicemente la citano oppure vi interferiscono in quanto la ledono o ne diminuiscono gli effetti. Il tutto in base sia a quanto sostiene l’istante sia alla luce di un esame oggettivo.
Secondo il Tar L’interesse è diretto, in quanto correlato alla sfera individuale; concreto, perché i dati da acquisire servono per essere ammessi all’agevolazione; attuale, anzi urgente, laddove i benefici fiscali risultano comunque temporanei. E risulta anche strumentale sul piano soggettivo, dal momento che la situazione della signora merita tutela dall’ordinamento e sotto il profilo oggettivo, visto che i documenti servono a veicolare le informazioni richieste dalle autorità.
La proprietaria dell’appartamento, dunque, ha diritto non soltanto a visionare il materiale necessario al Superbonus 110% ma anche a farsene le copie. I giudici, fra l’altro, sottolineano “l’urgenza correlata all’acquisizione della documentazione richiesta, stante la temporaneità dei benefici ai quali la ricorrente aspira.”.
Il diritto all’accesso ai documenti amministrativi, d’altronde, consente ai cittadini di orientare i propri comportamenti sul piano sostanziale per curare i propri interessi giuridici. I trenta giorni a disposizione del Comune per adempiere partono dalla comunicazione della sentenza del Tar o dalla notifica della decisione.
All’ente non resta che provvedere e pagare le spese di lite.