Superbonus Tour in Lombardia

Il resoconto della tavola rotonda organizzata con i maggiori esponenti coinvolti nell’attuazione del Superbonus in Lombardia.

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Il 19 Gennaio 2022, Geo Network, software house ed ente di formazione per l’edilizia e lo studio tecnico, ha organizzato una tavola rotonda online dove sono intervenuti esponenti dei più importanti enti, ordini professionali ed istituzioni della Regione Lombardia, coinvolti nella catena dell’attuazione del Superbonus.

Gli interventi hanno fornito un quadro aggiornato sull’attuazione dell’agevolazione Superbonus 110% nella Regione Lombardia ed in particolare hanno evidenziato i trend degli interventi agevolati in corso; l’impatto sulle imprese locali e sui prezzi; gli effetti CILAS sul procedimento istruttorio ordinario nonché portato gettato luce su molte criticità ancora da risolvere.

Sono intervenuti:

Dott.sa Andreana Hedges – Geo Network

Senator Ing. Paolo Arrigoni – Membro della 13° Commissione permanente (Territorio, Ambiente, Beni Ambientali)
Geom. Corrado Mascetti – Presidente del Collegio del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Como
Geom. Alessio Tesconi – Esperto in urbanistica ed edilizia
On. Mauro Guerra – Sindaco del Comune di Tremezzina e Presidente ANCI Lombardia
Dott. Virgilio Fagioli – Presidente Confartigianato Como – sentore costruzioni e Vice Presidente nazionale di Anaepa – Confartigianato
Dott. Luca Bertarini – Ordine dei Dott. Commercialisti ed Esperti Contabili di Lecco
Per. Ind. Edile Daniels Zampieri – Ordine dei Periti Industriali di Como
Ing. Luca Bertoni – Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi
Arch. Stefania Cacia – Ordine degli Architetti di Como
Dott. Andrea Alesse – Capo Reparto Ufficio Consulenza DRE Agenzia delle entrate della Lombardia

Geo Network ringrazia per la preziosa collaborazione tutti i relatori e gli Ordini coinvolti.

Superbonus 110% nella Regione Lombardia

Punti di sintesi tavola rotonda del 19 Gennaio 2022

I Intervento Geom.  Corrado Mascetti, Presidente del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como.

Con l’introduzione del Superbonus stiamo assistendo ad una carenza di tecnici che sono oberati da lavoro, fattore certamente positivo, ma tuttavia da un punto di vista progettuale, per svolgere una corretta progettazione dal punto di vista energetico, urge un tempo consono per fare le adeguate analisi; necessaria anche una collaborazione proficua tra tutti i vari professionisti anche relativamente al singolo intervento che richiede la partecipazione attiva di diversi professionisti.

Vanno differenziati gli edifici unifamiliari rispetto gli edifici condominiali, che richiedono tempi di analisi e di progettazione diversi: se infatti si analizzano i dati Enea, è possibile rilevare che sulla totalità degli interventi, per la media del costo degli stessi si parla di circa €105.000,00 per u.i.. Ciò significa che si sta andando verso una corretta progettazione e un’adeguata direzione in termini di qualificazione energetica, perché si è lavorato sull’intero edificio, guardando all’intervento nel suo complesso.

II intervento Geom. Alessio Tesconi

La Lombardia rappresenta nel panorama italiano del Superbonus al 110% la locomotiva in quanto sono stati effettuati 14.385 interventi, con un totale degli investimenti ammessi a detrazione per un importo pari ad €2.622.385.969,72.  Se poi nello specifico andiamo ad analizzare i dati forniti da Enea sulla Regione Lombardia, riferiti al 31.12.2021 possiamo affermare che l’investimento medio è stati così ripartito:

  • €579.106,44 per i condomini;
  • 113.270,14 per edifici unifamiliari;
  • 102.597,14 per u.i. funzionalmente indipendenti.

Analizzando i vari benefici – notiamo come il Superbonus sia di portata inferiore rispetto ai bonus ordinari. Inoltre già al 2021 per il saldo economico Paese risulterebbe in positivo di quasi 4 miliardi.

III Intervento Senatore Ing. Paolo Arrigoni, Membro della 13° Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni ambientali.

 C’era molta attesa nel Paese in ordine alle proroghe legate al Superbonus: il premier Draghi aveva detto che con la Legge di Bilancio si sarebbero introdotte delle proroghe a patto del verificarsi di determinate condizioni. Poi abbiamo assistito a una presentazione in bozza della Legge di Bilancio che poneva sul Superbonus delle luci e delle ombre: le luci erano la proroga di questo beneficio fiscale per i condomini al 2023, con un décalage 2024  e 2025; per la prima volta la proroga per un triennio di tutti i bonus edilizi, al netto del bonus facciate prorogato solo per il 2022 con un’aliquota ridotta dal 90 al 60%; dopodiché aveva anche delle ombre una delle quali è stata messa da parte subito, prima del deposito ufficiale della Legge di Bilancio inerente la possibilità sui bonus edilizi di poter beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito – cosa che in bozza non era prevista.

L’altra ombra, che aveva destato preoccupazione che sarebbe stato un intervento a gamba tesa sui tanti interventi di pianificazione che sono in corso nel nostro Paese, dopo che questa misura del 110% è stata in stand-by per oltre un anno perché era una misura complessa e farraginosa e si sono susseguiti diversi provvedimenti legislativi, decreti ministeriali sulla questione degli edifici unifamiliari e u.i. funzionalmente indipendenti perché era stata definita una proroga di 6 mesi da giugno 2022 a norma previgente fino al dicembre se il soggetto aveva presentato la CILA al 30 settembre 2021. E poi solo per le abitazioni principali, il livello ISEE sotto i €25.000,00.

 Il Senato è dove si è aperta e si è conclusa la partita della Legge di Bilancio: abbiamo approvato il testo il 24 dicembre e i colleghi della Camera l’hanno ratificato. Io ho rappresentato la Lega all’interno di questo tavolo di lavoro e devo dire che molte cose le abbiamo migliorate. Non tutte a dir la verità, ma certamente la proroga inerente alle villette al 2022 con un SAL del 30% al giugno; abbiamo ottenuto la proroga con una tempistica al pari di quella dei condomini per quanto riguarda gli edifici posseduti dalle ONLUS e dalle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale: si fa riferimento in particolare alle residenze sanitarie per gli anziani. Abbiamo chiesto ed ottenuto (anche se tocca la Lombardia marginalmente) una proroga del Superbonus rafforzato per quanto riguarda gli edifici danneggiati dai terremoti dal 2008 e anche lì è stata ottenuta una proroga in doppio binario fino al 2025 sia per il Superbonus, sulle spese che rimangono in accordo al proprietario della casa danneggiata o distrutta, ovvero sia per chi volesse abbandonare il procedimento della ricostruzione e avvalersi di tutti i tetti della ristrutturazione edilizia, piuttosto dell’Ecobonus aumentati del 50%.

 Poi abbiamo ottenuto anche la proroga degli interventi trainati al pari di quelli trainanti; ci siamo occupati della questione delle RSA e abbiamo chiesto come gruppo Lega e rimosso un’ingiustizia che precludeva il beneficio del Superbonus a quegli edifici che sono collegati a reti di teleriscaldamento perché i criteri per il calcolo della certificazione di prestazione energetica li escludeva. Abbiamo dato la possibilità a molti edifici di poter beneficiare di questa misura a partire da quelli della città di Brescia – collegata al teleriscaldamento.

Il decreto antifrodi, n. 157 è stato emanato dal Governo a seguito di controlli dell’Agenzia delle Entrate, peraltro anche con una retroattività, che aveva poi portato l’Agenzia delle Entrate a emanare una circolare, la numero 16 che di fatto riconosceva il prezzario DEI solo per gli interventi di efficientamento energetico e questo stava determinando una situazione di stallo con riguardo alle asseverazioni. Siamo quindi riusciti con fatica anche lavorando di notte, a convincere il Governo di introdurre anche una norma di interpretazione autentica, in modo tale che il prezziario DEI potesse essere riconosciuto per tutti gli interventi del Superbonus e dei bonus edilizi.

Negli ultimi mesi il Superbonus ha registrato il vento in poppa soprattutto dopo il decreto Semplificazioni -bis con l’introduzione della CILAS. In  termini di numeri di asseverazioni c’è stato un salto in un mese – dalla fine di novembre alla fine di dicembre, di quasi oltre 26.000 asseverazioni ed un salto di detrazioni previsti a fine lavori che ricordo sono 17,8 miliardi alla fine di dicembre, di ben 4,7 miliardi solo nel mese di dicembre e qui una prima riflessione, perché il Superbonus è stato inserito come una delle misure più importanti per l’efficientamento energetico nel PNRR, e godrà di 11 miliardi nel PNRR  in 4,5 miliardi nel fondo complementare al PNRR con un totale di 18,5 miliardi che sono stati impegnati per 2 anni, con il solo 2021 che ha consumato queste  risorse.

Questo ovviamente non può che portare a ulteriori riflessioni sul futuro di questa misura importante che è nata con molteplici obiettivi – quello di rilanciare il settore edilizio, quello di conseguire l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico; quello di consentire ai proprietari di casa di beneficiare di molteplici vantaggi – maggior comfort ambientale, incremento del proprio patrimonio immobiliare. Però di fronte a questi numeri sicuramente bisogna fare delle riflessioni. Il Superbonus io ritengo che sia una misura importante, ma presentava all’inizio delle criticità e noi sommessamente come gruppo politico avevamo sollevato, che si stavano manifestando, come ad esempio stava passando la comunicazione ai cittadini italiani che lo Stato pagava la riqualificazione della casa, dell’appartamento.

Tra l’altro tanta domanda con poca offerta perché le imprese si dovevano nel tempo strutturare. Poi questo riconoscimento di una percentuale 110% superiore ai costi sostenuti, con un’implicita mancanza di contrasto di interessi, ha portato i proprietari di casa ad esempio a prestare poco attenzione a quanto l’impresa poteva far pagare. Di fatto era una misura che potenzialmente poteva dare adito anche a frodi, che già l’Agenzia delle Entrate sta registrando e poi sicuramente avrebbe portato così come ha portato anche a un’impennata dei prezzi delle materie prime – una bolla speculativa come l’ha definita il ministro Franco: ci sono delle voci di prezzo che si sono ovviamente raddoppiate. Dopodiché stiamo registrando negli ultimi mesi la nascita di imprese poco qualificate e questo rappresenta un problema per il sistema.

A fronte di questo aspetto, noi della Lega abbiamo proposto al Governo di inserire una norma che prevedesse la qualificazione delle imprese al pari di quella che è stata introdotta nel cratere del Centro Italia, perché lì dove c’è una ricostruzione e dove ci sono dei risorse pubbliche, è stato introdotto per contratti di lavoro superiori a una certa spesa, la necessità da parte dell’impresa di dotarsi di una qualificazione SOA, per contratti lavoro superiori a €258.000,00. Noi avevamo chiesto di introdurla non da subito ma dando anche la possibilità alle imprese in un anno o in qualche mese di attrezzarsi e di prevedere la qualificazione dell’impresa, per importi raddoppiati oltre €500.000,00 per quanto riguarda i contratti di lavoro.

Di fatto oggi registriamo una impennata del numero degli interventi, un’impennata di oneri a carico dello Stato e siamo a conoscenza dei dati Cresme, però la contabilità da parte dello Stato non può che portare a fare degli opportuni approfondimenti, servirà quantificare i risparmi energetici conseguiti o che si conseguiranno, con tutti gli interventi del Superbonus, ben sapendo che questa misura essendo dentro il PNRR, sarà oggetto di verifiche in ordine ai costi unitari da parte della Commissione Europea.

Dobbiamo anche domandarci se questa misura che sta di fatto dando un contributo al settore edilizio, se sia una misura equa o se fino adesso o nel prossimo futuro va a vantaggio prevalentemente dei più abbienti, con il rischio che poi i meno abbienti debbano pagare attraverso la fiscalità generale questa misura.

 Grazie all’intervento del Parlamento è stata adattata al Paese, alle imprese, agli operatori e ai liberi professionisti e i proprietari di casa che volevano fare di questa misura, una certezza e un orizzonte temporale abbastanza adeguato. In passato avevamo chiesto di poter estendere la platea dei beneficiari di questa misura: le scuole paritarie perché a differenza di quelle pubbliche ricevono meno canali di finanziamento; le strutture alberghiere, le piscine coperte o anche la possibilità di riconoscere il 110% per quegli edifici che si vogliono allacciare alle reti di teleriscaldamento per rimuovere o eliminare quella anomalia che oggi prevede il riconoscimento di questa spesa di allaccio solo per gli edifici presenti nei comuni Montani, oggetto di procedure di infrazione.

Io non penso che questa misura possa essere così stabilizzata al 110% e ne abbiamo già un segnale con il décalage dei condomini: ci è spiaciuto che il Governo non abbia colto una proposta che aveva avanzato la Lega e che era stata abbracciata da tutte le altre forze politiche di maggioranza, cioè di introdurre un décalage anche per gli edifici unifamiliari, consentendo dal 2023 una percentuale dell’80% addirittura al 2024 per il 70% per dare un orizzonte temporale più importante.

Bisognerà fare sicuramente delle riflessioni correlate alle proposte che stanno succedendosi da parte della Commissione Europea: per il momento sono solo proposte ma che di fatto vieterebbero la vendita di case, di unità immobiliari o anche addirittura contratti d’affitto per quelle case che hanno una bassa classificazione energetica le E, F, G. Probabilmente bisognerà in futuro, superati questi termini che la Legge di Bilancio ha scolpito nel documento a partire dal comma 8 dell’articolo unico della Legge di Bilancio stessa e fare dei ragionamenti in futuro per certamente un riconoscimento di benefici fiscali inferiori al 100% per  introdurre il contrasto di interessi, magari dando qualcosina in più per quel patrimonio immobiliare che ha una classe energetica molto più bassa.

 Ritengo che sarà importante anche per semplificare la vita di imprese professionisti fare un Testo Unico sull’Edilizia per cercare di razionalizzare tutta questa presenza di percentuali che cambiano e che fanno riferimento a provvedimenti diversi.

IV Intervento: On. Mauro Guerra, Sindaco Comune di Tremezzina e Presidente ANCI Lombardia – Governare la semplificazione: il difficile compito dei Comuni.

Stiamo parlando di una misura importante dal punto di vista dell’investimento finanziario e importantissima dal punto di vista del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità che ci siamo dati, anche dentro il PNRR di riqualificazione del patrimonio immobiliare di questo Paese che ha caratteri di vetustà rilevanti e la cui riqualificazione diventa elemento decisivo ai fini del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità che abbiamo davanti.

Con l’incremento che si è registrato nella parte finale del 2021, con l’esplosione dell’uso del Superbonus per diverse ragioni un ruolo fondamentale lo hanno avuto gli elementi di semplificazione che sono stati richiamati con il decreto legge 77, che hanno sbloccato il ruolo dei Comuni rispetto alla situazione precedente.

C’è un tema di valutazione della sostenibilità finanziaria nel tempo di tutte queste misure. Il ns è un Paese che ha sempre più bisogno di programmare in modo pluriennale e mettere in campo misure strutturali se vogliamo ottenere risultati e anche semplificare la vita di operatori e istituzioni. Resta la necessità di una riflessione che dia stabilità e sostenibilità nel tempo alle misure anche con un riordino, in relazione alle diverse categorie di bonus.

In questo quadro abbiamo da affrontare tempi particolarmente concentrati di attività e necessità di intervento. Nei prossimo mesi, per i comuni arriveranno bandi e avvisi sulle misure del  PNRR; si apre la nuova fase di programmazione europea dei fondi di coesione 2021-2027 e vi è una fase assolutamente straordinaria di opportunità e di risorse sul piano degli investimenti: questo necessiterebbe di un migliore coordinamento tra le diverse fonti di finanziamento dell’ impatto sui territori e richiederebbe un metodo unitario da costruire che invece non si sta adottando nei Ministeri e quindi abbiamo i comuni che si trovano dinnanzi a delle opportunità ma anche a necessità e sono comuni che risultano provati  dai tagli che negli ultimi 10 anni hanno avuto nella misura del 23-24%, con un personale mediamente anziano che adesso vive questa una nuova fase. Inoltre c’è la possibilità di assumere, facciamo i concorsi e non si trovano tecnici. Nei comuni della Lombardia si fa fatica a ripopolare gli uffici tecnici, a trovare tecnici da incaricare per progetti sui bandi e sugli avvisi del PNRR.

 Come ANCI Lombardia abbiamo dato un contributo costante ad ANCI nazionale e ai tavoli tecnici a livello nazionale su questa questione del Superbonus che ha portato alla nuova CILA Superbonus e sarei favorevole se provassimo misure straordinarie, procedurali e semplificatorie; se riuscissimo a conquistare strumenti nuovi ed eccezionali, tali da estenderli il più possibile e rendere uniformi tutte le altre misure. Se le misure eccezionali e le procedure eccezionali che vengono consentite ai Comuni per le opere che rientrano nel PNRR potessero essere utilizzate anche per gli altri investimenti che i comuni devono fare, sicuramente l’attività all’interno degli uffici sarebbe più semplice e renderebbe più efficiente ed efficace il perseguimento degli obiettivi che ci stiamo dando.

 In Lombardia stiamo lavorando per costruire con l’organizzazione Regionale meccanismi di reclutamento che possano essere condivisi per il personale, ma ci vorrà tempo; stiamo condividendo un progetto con Regione Lombardia, relativo alla realizzazione  di centri di competenza  territoriali: non tutti i piccoli comuni della ns regione potranno avere accesso alle competenze e alle professionalità da portare al loro interno che sono necessarie per questa fase così impegnativa, ma possiamo lavorare per costruire dei centri di competenza anche in rapporto al dialogo avviato con gli ordini e le professioni. Centri di competenza ai quali i comuni possono rivolgersi per avere le necessità e le competenze tecniche di cui abbiamo bisogno. Ci sono mille Garibaldini,  cioè i tecnici super esperti che il Governo ha previsto alla funzione pubblica di assumere per sostenere e aiutare i comuni nell’attuazione delle misure di PNRR; questi supertecnici non dovrebbero semplicemente servire per sostenere le fasi attuative, ma dovrebbero intervenire per suggerire semplificazioni e interventi per individuare le ostruzioni e le difficoltà che ci sono nei procedimenti amministrativi, per  poi intervenire anche dal punto di vista normativo. In Lombardia stiamo collaborando con la Regione, per definire e chiudere la selezione di questi tecnici e abbiamo insistito affinché tra le competenze che acquisiamo e l’organizzazione del loro lavoro, ci sia una parte dedicata all’individuazione degli elementi di ostruzione, difficoltà e contraddizione dentro le procedure amministrative, legate all’attivazione di iniziative economiche sui territori. Dobbiamo infine lavorare per la definizione di un portale unico per tutti i comuni Lombardi e creare una modalità che sia il più possibile condivisa dai tecnici.

 V Intervento: Dott. Virgilio Fagioli, Presidente Confartigianato Como, – Settore Costruzioni e Vice Presidente nazionale di ANAEPA – Confartigianato

VI Intervento: Dott. Luca Bertarini, Ordine dei Dott. Commercialisti ed esperti Contabili di Lecco – Analisi criticità e benefici dei visti di conformità per le pratiche Superbonus e bonus ordinati ai sensi della legge di bilancio 2022

VII Intervento: Per. Ind. Ed. Daniels Zampieri, Ordine dei Periti Industriali di Como – il ruolo e l’esperienza dei periti industriali nell’ambito delle competenze tecniche ai fini Superbonus e la consulenza prestata ad imprese e privati.

ANCE ha coinvolto nel suo sistema la figura del perito in quanto quel professionista che con la propria esperienza, con l’insieme di condizioni intellettuali ma soprattutto con un’esperienza specifica, vada sempre ad analizzare qualcosa che spesso è già stato eseguito – dalla perizia eseguita per un tribunale ad una verifica eseguita magari per un istituto di credito.

 Si porta un’esperienza specifica che da anni un tecnico apporta nelle prestazioni per il Superbonus e nello specifico, partendo dal computo metrico estimativo, perché solo questo ci dà la possibilità sin dall’inizio di dichiarare a ns avviso asseverabile quello che poi sarà tutto l’iter da asseverare e in particolare se stiamo dando un’assistenza a un’impresa che non sempre ha all’interno le competenze tecniche per poter formulare questo tipo di documento nelle modalità richieste.

La ns volontà è proprio quella di aumentare il livello qualitativo e di aumentare la prestazione da poter dare ai ns committenti, dare la garanzia di quello che si andrà a fare, perché l’asseveratore per la legge italiana è il garante di tutta questa procedura. Il normatore non ha fatto altro che trasmigrare questa figura di asseveratore all’interno dei bonus edilizi, cercando una figura indipendente affinché possa poter asseverare grazie alle proprie abilità. Promedil ha cercato dei professionisti, dei tecnici abilitati indipendenti slegati dalle imprese a lei collegate, in modo da poter verificare i lavori che questi stavano andando a iniziare e a poter analizzare tutta la documentazione che si sarebbe andata a presentare agli istituti di credito e agli acquirenti del credito, visto che la base principale è la cessione del credito. Collaboriamo con le imprese edili e anche con i progettisti delle imprese edili perché non tutti hanno quella specificità e competenza mirata a poter formulare un computo metrico come richiesto dalla norma o anche alla fine andare ad asseverare quello che verrà eseguito. Spesso dalle imprese arrivano dei computi metrici non richiesti dalla normativa e il progettista spesso esegue semplicemente una stima di massima ed anche il termotecnico è una figura fondamentale nel Superbonus.

Noi, con DM96 e con ANCE andiamo a rivedere, riformulare e a sistemare questi computi metrici, svolgendo questa prima fase di asseverabilità, in modo da dare al committente finale la garanzia che si sta eseguendo il corretto iter, e portare così ad una asseverazione finale in tutta serenità. Il computo può essere portato a misura ma con dei dettagli senza entrare nella specificità di quello che richiedono i prezziari di legge e con delle indicazioni molto generiche, magari attenendosi a delle prescrizioni di norma. Andiamo a trasmigrare queste voci in quello che sarà un computo metrico svolto con il prezziario DEI che chi fa lavori pubblici già conosce; il prezziario regionale in regione Lombardia è molto strutturato da questo punto di vista ma il prezziario DEI ha fatto sì che a livello nazionale ci fosse un’uniformità e una serenità nell’istituire questo iter  e la specifica delle singole voci.

Noi andiamo a verificare che ci sia una voce di analisi che sia asseverabile in qualsiasi controllo. Fondamentale non solo la collaborazione con le imprese, ma è necessaria la collaborazione con il termotecnico, perché quello che noi andiamo a fare nel momento in cui andiamo a compilare e formulare questo computo metrico finale che noi riteniamo asseverabile perché riporta con sé una voce estratta dal prezziario DEI, la andiamo a paragonare con la relazione energetica. Il ns compito tecnico è quello di verificare che all’interno del computo metrico ci sia quello che è scritto nella relazione energetica: la relazione energetica ci permette poi di avere la certezza che quello che stiamo scrivendo in questo computo asseverabile è all’interno della relazione energetica e quindi rispecchierà i canoni che ci permettono di fare il famoso salto delle due classi.

Pertanto creiamo delle voci di analisi, sempre utilizzando i prezziari DEI ma andiamo a specificare che stiamo facendo una voce di analisi in un determinato modo; sul portale noi allegheremo anche questo tipo di analisi per dare maggior chiarezza e aumentare quel livello qualitativo che in questo tipo di intervento è ancor più importante di un intervento normale.

Fondamentale il fatto che non possiamo pensare di vedere un lavoro alla fine e poterlo asseverare: dobbiamo seguire passo dopo passo l’impresa, il progettista e il direttore lavori quando non lo siamo noi direttamente: ciò vuol dire eseguire dei sopralluoghi, effettuare una documentazione fotografica delle lavorazioni che sono fondamentali ma che rimangono poi nascoste in caso di controllo.

Una parte fondamentale del ns lavoro è il confronto tra relazione energetica e il computo metrico estimativo ed in particolare andiamo a richiedere sempre l’estratto per Enea, quando non siamo noi i termotecnici e quando lavoriamo e asseveriamo per altri. L’estratto per Enea è un documento che in fase di asseverazione è fondamentale e senza il quale non è possibile andare ad asseverare. Inoltre una delle prime cose che facciamo è comunicare cosa non asseveriamo.

Inoltre poco prima del SAL andiamo a fare una verifica di quanto realizzato e di quanto presente all’interno del computo metrico e all’interno della relazione energetica. A volte troviamo delle difformità di quantità soprattutto nelle superfici perché magari la relazione energetica non prevede l’abbattimento dei ponti termici. Chiediamo al progettista in particolare al direttore lavori di giustificarcele e a quel punto le inseriamo nel computo metrico se le riteniamo corrette e giustificabili e chiediamo di modificare la relazione energetica e di trasmetterla invariante ai comuni sempre per dare quella trasparenza e per mantenere il ruolo di garante che il perito deve avere per ANCE e per le imprese che rappresenta.  

 Per la predisposizione della relazione finale, fondamentale è l’estratto di Enea e fatto questo trasmettiamo poi al vistatore di ANCE una pre-verifica della nostra asseverazione e qualora anche lui all’interno dei suoi quadri economici attesta la correttezza, possiamo mandare sul portale il lavoro.

VIII Intervento: Ing. Luca Bertoni, Consigliere Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi – Le responsabilità del professionista nell’ambito degli interventi Superbonus 110%.

A differenza delle imprese o del cliente finale ai quali non viene chiesta alcuna garanzia, al professionista, vengono chieste grandi responsabilità in ambito di Superbonus. Noi ci siamo preoccupati da subito di garantire al professionista la migliore condizione di lavoro e la totale indipendenza del Professionista rispetto agli esecutori dei lavori. Come ordine Lombardo, nello specifico ci siamo interessati di due aspetti:

  • Che il professionista (al fine di dargli maggiore autonomia), potesse al pari dell’imprese fare sconto in fattura ai clienti per gli importi incentivati e offrire la prestazione a costo zero, per non pesare sulle attività finanziarie del cliente finale, cosicché la condizione economica fosse garantita.
  • In una FAQ di Enea era comparsa la condizione che per fare tutto lo sviluppo energetico e la famosa verifica del raggiungimento delle due classi, si dovesse utilizzare una procedura di calcolo nazionale, quando in Lombardia sappiamo che dal 2007 la Regione ha piena titolarità sull’energia. Enea sembrava dire che occorresse utilizzare la norma nazionale, a meno che la regione attestasse che il criterio di classificazione fosse il medesimo. In Lombarda era possibile utilizzare le norme di calcolo lombarde per attestare il doppio salto di classe. Questo è molto importante, in quanto dovendo redigere alla fine dei lavori, l’APE con norma lombarda, vi era un diverso attestato e questo avrebbe potuto innescare delle difficoltà di fronte a un futuro controllo.

Rimanendo nel sistema lombardo di certificazione è possibile generare degli APE convenzionali e depositarli nel catasto energetico e la Regione Lombardia ha sempre detto che l’utilizzo del software di calcolo è il famoso CENED; il certificatore è solo responsabile dei dati di input mentre quanto elabora il software è di competenza e ne risponde la regione. Inoltre tutte le software house nella homepage dicono che il software è a rischio e pericolo dell’utilizzatore, quindi l’attività degli ordini è stata orientata alla massima tutela del professionista, affinché attraverso di esso potesse essere tutelato anche il cliente finale, per dare trasparenza totale al percorso.

Inoltre stiamo facendo un’attività di pressing importante affinché il famoso decreto che deve uscire il 9 di febbraio 2022 per determinare i tetti di spesa parametrici esca nel miglior modo possibile.

IX Intervento: Arch. Stefania Cacia, Ordine degli Architetti di Como – Criticità e riflessioni sugli interventi Superbonus sugli edifici storici in Lombardia

L’obiettivo per tutti i bonus edilizi da parte del Governo è riqualificare gli immobili delle città italiane, ma anche migliorarli in qualità e valore; diverse sono le soluzioni. Non si vuole certamente in questa sede trattare di soluzioni tecniche, quanto piuttosto porre attenzioni su quelli che possono essere i rischi.

Si parte da una valutazione paesaggistica, proprio perché l’argomento non riguarda solo il singolo edificio ma anche i centri storici della Lombardia; ovviamente una riqualificazione dell’immobile porta a una riqualificazione del territorio e contemporaneamente laddove un edificio non è ben riqualificato, il rischio è di deturpare il territorio e di andare contro gli obiettivi e risultati finali.  La normativa della Regione Lombardia prevede che i progetti che modificano lo stato dei luoghi e l’esteriore aspetto degli edifici siano tutti sottoposti a valutazione paesaggistica – e la valutazione paesaggistica si divide in due modalità:

  • autorizzazione paesaggistica negli ambiti tutelati;
  • esame di impatto paesistico del progetto.

E ci riferiamo al Decreto Legislativo 42/2004 e alla legge del governo del territorio, la legge regionale 12/2005 per tutto quello che riguarda anche la tutela del nostro paesaggio. Noi tecnici abbiamo il ruolo fondamentale di individuare le aree tutelate ma prenderci a ns volta responsabilità di ottemperare gli obblighi di riqualificazione anche energetica di un immobile facendolo nel migliore dei modi anche nelle aree che non sono tutelate per legge, ma che effettivamente fanno parte di un territorio a noi caro.

Ad ogni modo il piano del governo del territorio ha attuato dei sistemi di tutela ad alcuni centri storici e questo non avviene purtroppo in diversi piccoli comuni che sono quelli che ad oggi hanno maggiori problemi nella verifica di questi interventi. Per tutte le aree che non ricadono tra gli obblighi di autorizzazione paesaggistica, bisogna procedere all’esame di impatto paesaggistico.

L’importante in tali termini il ruolo del professionista perché colui che deve riconoscere il valore di un edificio, il valore del contesto in cui lo stesso è collocato e deve saper valorizzare anche il contesto in cui è collocato, proprio per dare poi valore al ns territorio. Ci sono delle zone che non sono tutelate dal Codice 42/2004 e pertanto dobbiamo fare noi delle valutazioni che poi possono passare in Commissione Paesaggio ed intervenire nel modo migliore.

Il rischio è quello di:

  • Svalutare gli immobili dal punto di vista della memoria storica;
  • Svalutare l’immobile dal punto di vista estetico;
  • Svalutare il contesto, l’immagine e la bellezza del ns paesaggio e dei ns centri storici.

Sia nel piano paesaggistico regionale che nella DGR 2727 ci sono dei riferimenti molto utili per noi progettisti che ci portano a definire quali siano i caratteri, l’identità e la leggibilità dei paesaggi. La finalità inoltre del piano paesaggistico regionale è anche quella di garantire un miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi. Inoltre l’App. B della DGR 2727 differenzia il ns territorio secondo i sistemi insediativi. I centri storici presentano il rischio di non essere tutelati e soprattutto si rileva in diverse commissioni del paesaggio un problema effettivo di dovere intervenire nel momento in cui non c’è all’interno dei comuni una tutela. Inoltre nell’App. B troviamo dei dettagli che possono essere interessanti e che spiegano quali siano i materiali e gli elementi costitutivi sempre del ns territorio e tante indicazioni che per noi tecnici possono essere fondamentali.

L’architettura e gli immobili hanno un valore anche in considerazione pertanto del paesaggio che lo circonda e oltretutto non solo nell’immagine estetica dell’edificio, ma anche nei materiali che lo compongono. Caratteristici in pietra, piuttosto che i davanzali in pietra di serizzo o rivestimenti a struttura in pietra di Moltrasio e alcuni bugnati sono elementi peculiari del territorio che non vanno assolutamente svalutati.

Qualche problematica la possiamo avere con il balcone, che può avere dei disegni particolari perché fatto in una certa epoca: mettendo il cappotto, le mensole dei balconi ad es. rischierebbero di essere tagliati e non avere più quella visibilità che normalmente hanno. Altri rischi li ritroviamo con riguardo alle viuzze strette dei centri montani tra le costruzioni che non permettono la posa di un cappotto fino a terra. Stessa cosa con riguardo alle coperture, perché se un edificio di un certo tipo è realizzato con manto di copertura in coppi e il suo aspetto storico ed estetico non consente un altro uso di manto di copertura come ad esempio le portoghesi che starebbero malissimo in alcuni edifici storici, è possibile usare degli isolanti e rimettere coppi. Altri elementi di vulnerabilità e rischio sono le gronde: vediamo delle costruzioni con le lastre che vengono eliminate anche per la difficoltà di posa, ma è possibile realizzare un pluviale sotto gronda nascosto e ben studiato.

L’invito è non di non utilizzare le ns tecniche per il Superbonus, ma di conoscere tutte le caratteristiche e le soluzioni che ci sono – gli isolamenti dall’interno, piuttosto che il raggiungimento di due classi in altro modo – e studiare il patrimonio costruito con la competenza che a noi tecnici compete.

X Intervento: Dottor Andrea Alesse, Caporeparto Ufficio Consulenza della Direzione Regionale della Lombardia.

La Risoluzione n. 28 del 23 aprile 2021 è importante per la Lombardia, perché fa riferimento alle questioni interpretative connesse con l’utilizzo del Sismabonus, laddove vi siano stati provvedimenti che siano frutto di interpretazioni di urgenza ed ecco la possibilità di avere un limite di spesa maggiorato.

 Spesso l’Agenzia non interviene in determinati ambiti che fuoriescono dalla competenza interpretativa delle questioni tributarie e la Circ. 4 del 7 maggio 2021, par. 2.2. ha chiarito che spetterà al tecnico incaricato e ai competenti organi edilizi comunali qualificati verificare se un intervento rientra all’interno della possibilità delle spese relative allo stesso di fruire dei bonus fiscali. 

Con la Risposta 815 del 2021 l’Agenzia si è espressa ridefinendo il limite di spesa relativo agli interventi di tipo antisismico su un edificio costruito su due pertinenze, che sono unici nel limite di spesa di €96.000,00.

La Risposta 810 del 2021 è intervenuta con riguardo alla definizione di unità funzionalmente indipendenti ai sensi dell’ultimo periodo del comma 1-bis dell’art. 119 del Decreto Rilancio: non sono considerati di tipo autonomo gli impianti che sono di proprietà delle singole abitazioni, dall’interno delle stesse fino al punto di installazione dei contatori, mentre sono di proprietà condivisa con il complesso condominiale per le tratte che vanno dai contatori fino all’allaccio condominiale.

La Risposta 5 del 2022 è inerente agli interventi effettuati dai soggetti di cui al co. 9, lett. a) dell’art. 119, persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro u.i. distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. L’Agenzia ha specificato che va verificato che l’edificio oggetto degli interventi sia residenziale nella sua interezza.

La Risposta 10 del 2022 tratta del condominio composto da più edifici. La Circ.30 al par. 4.5.5. aveva già fatto riferimento alla possibilità di fruizione dell’agevolazione anche solo per interventi effettuati su uno degli edifici che compongono il condominio e al par. 5.2.4.è stata posta una ulteriore limitazione, secondo cui per fare interventi in queste fattispecie, bisognerà fare la verifica del rispetto dei requisiti necessari.  

La Risposta 10 del 2022 interviene con riguardo al condominio composto da più edifici, nello specifico sul calcolo del rapporto tra la superficie delle u.i. residenziali e la superficie delle unità non residenziali. In questo caso viene specificata la necessità della verifica della prevalente funzione residenziale, di un condominio composto da più edifici va effettuata tenendo conto di tutti gli edifici che compongono il condominio.

Infine la Risposta 23 del 2022 con riferimento al condominio composto da più edifici: ai fini dell’applicazione del Superbonus è necessario che i lavori astrattamente rientranti nel perimetro dell’agevolazione siano validamente deliberati dall’assemblea condominiale, nel suo complesso ovvero, laddove consentito, dalle assemblee dei proprietari delle u.i. dei singoli fabbricati di un condominio su cui insisteranno gli interventi. Viene specificato inoltre che possono essere inviate tante comunicazioni di cessione del credito/sconto in fattura ex articolo 121 del d.l.34 del 2020, per i lavori trainanti sulle parti comuni condominiali, quanti sono i fabbricati del condominio interessati dagli interventi.

Andreana Hedges

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Andreana Hedges

Amministratore Geo Network e Responsabile Divisione Formazione e Marketing

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