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Venerdì 11 Febbraio, Geo Network, software house ed ente di formazione per l’edilizia e lo studio tecnico, ha organizzato una tavola rotonda in linea dove sono intervenuti esponenti dei più importanti enti, ordini professionali ed istituzioni della Regione Abruzzo, coinvolti nella catena dell’attuazione del Superbonus.

Gli interventi hanno fornito un quadro aggiornato sull’attuazione dell’agevolazione Superbonus 110% nella Regione Abruzzo ed in particolare hanno evidenziato i trend degli interventi agevolati in corso; l’impatto sulle imprese locali e sui prezzi; gli effetti CILAS sul procedimento istruttorio ordinario nonché portato gettato luce su molte criticità ancora da risolvere.

Sono intervenuti:

  • Senato della Repubblica: Senatore Ing. Francesco Mollame – Membro della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)
  • Agenzia delle Entrate: Dott. Alessandro Di Giamberardino – Ufficio Consulenza Agenzia delle Entrate Direzione Regionale dell’Abruzzo Settore Fiscalità e Compliance
  • ANCI Abruzzo: Dott. Gianguido D’Alberto – Sindaco di Teramo e Presidente ANCI Abruzzo
  • ANCE Abruzzo: Geom. Pietro Antonio D’intino – Presidente
  • Collegio Geometri e Geometri Laureati: Geom. Giampiero Sansone – Presidente Collegio dei Geometri della Provincia dell’Aquila
  • Ordine degli Architetti P.P.C.: Arch. Sara Liberatore – Presidente Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia dell’Aquila Geom. Salvatore di Bacco – Responsabile dell’area Edilizia Urbanistica del Comune di Raiano (AQ)
  • Ordine degli Ingegneri: Dott. Ing. Pierluigi De Amicis – Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila
  • Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati: Per. Ind. Maurizio Papale – Presidente Ordine dei Per. Ind. e Per. Ind. Laureati della Provincia dell’Aquila
  • Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili: Dottor Ettore Perrotti – Presidente Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di L’Aquila e Sulmona
  • Esperto: Geom. Alessio Tesconi consulente e formatore superbonus
  • Geo Network: Dott.ssa Andreana Hedges

Geo Network ringrazia per la preziosa collaborazione tutti i relatori e gli Ordini coinvolti.

Sintesi Tavola Rotonda tenuta Venerdì 11 Febbraio 2022

I Intervento: Senatore Ing. Francesco Mollame, Senato della Repubblica: Membro Commissione permanente Industria, Commercio, Turismo e della Commissione Parlamentare per le questioni regionali, Membro della Delegazione Italiana all’Assemblea Parlamentare dell’OCSE

È un momento particolare per questa procedura che ormai da diverse settimane, per via di vicissitudini conseguenti a qualche truffa, è stata sospesa perché il Decreto Sostegni-Ter ha bloccato la cessione a catena del credito d’imposta che viene generato dal meccanismo del Superbonus al 110% e sono state mobilizzate anche le varie piattaforme per l’ottenimento dei visti per le conformità.

Il settore edilizio ha subito sicuramente un grandissimo rilancio: durante il 2021 c’è stata una fortissima adesione e sappiamo dell’incentivo che è stato dato ai vari studi di progettazione ma anche al mondo delle imprese che si sono prestate a realizzare una miriade di interventi.

 Nella Legge di Bilancio varata alla fine del 2021 il Governo si è espresso inizialmente con un po’ di resistenza perché il costo del provvedimento ha superato le aspettative. Ciononostante siamo riusciti comunque ad ottenere una proroga, che è quella di poter intervenire nelle abitazioni unifamiliari (che è stata portata al 30.06.2022 se si riesce a realizzare almeno il 30% dell’importo complessivo dell’intervento).

 Il Decreto Sostegni-Ter prevede che il credito possa essere ceduto solo una volta e questo meccanismo ha portato al blocco di tante procedure che erano già in corso. Si sta parlando in Senato di poter ricorrere attraverso una fase emendativa al Decreto Sostegni- ter, per consentire che uno sviluppo possa continuare ad esserci così come aveva previsto la Legge di Bilancio: si potrebbero valutare ancora più cessioni, ma nell’ambito di istituti vigilati dalla Banca d’Italia, per poter tenere sotto controllo la cessione ripetuta, ma garantendo una maggiore vigilanza, per evitare il verificarsi di truffe. Compito dello Stato e dei suoi organi è quello di garantire chi lavora e opera correttamente, affinché possa continuare a farlo. Proprio su questi aspetti si cercherà di parlare in Parlamento.

II Intervento: Geom. Giampiero Sansone, Presidente Collegio dei Geometri della Provincia dell’Aquila.

 Ho partecipato ad un incontro con il mio Consiglio Nazionale, nel quale abbiamo toccato argomenti interessanti tra i quali:

  • il PNRR;
  • sviluppo sostenibile, sfida che riguarda tutti, ma con transizione partecipata dai cittadini, dalle imprese, dai professionisti, associazioni, scuole, università. Partecipata nel senso che la politica deve ascoltare, condividere e recepire e poi definire leggi.
  •  Priorità: donne, giovani e Sud;
  •  Riforma in p.a., giustizia, competitività e semplificazione.

Non è chiaro cosa si sia semplificato nel mondo tecnico, imprenditoriale e civile e cosa succede in particolare col Superbonus 110%.  Qualcosa è stato scritto male; la politica in brevissimo tempo è riuscita a dare un input di sviluppo notevole, in un momento storico mondiale in cui covid-19, recessione, cambiamenti climatici, caro energia, distretto idrogeologico, eventi legati al sisma precedenti e attuali, hanno duramente messo in ginocchio l’economia nazionale e mondiale, anche se non per tutte le nazioni. È da auspicare che:

  • rivoluzione verde,
  • transizione ecologica,
  • infrastrutture,
  • mobilità sostenibile,
  • coesione,
  • inclusione,
  • istruzione,
  • salute e ricerca,
  • cultura di innovazione

siano da oggi discussi in opportuni tavoli di concertazione, alla presenza di tutti gli operatori che possano dare il loro contributo, tale da permettere al legislatore l’emanazione di leggi, provvedimenti e decreti puntuali e precisi, senza ulteriori interpretazioni. Tutti noi professionisti nella loro discussa serietà intellettuale, siamo tutti pronti alla sfida di questo millennio per il rilancio economico della nazione e della salute del cittadino e dell’ambiente, ma chiediamo norme certe già in fase di partenza.

 Si deve discutere con l’Europa, se salvo ultime smentite, a breve non sarà più possibile il trasferimento di immobili classe G. Non possiamo discutere con la committenza se la casa singola, cosiddetta villetta, non può essere efficientata con il Superbonus 110%, ma se ricade nel cratere sisma quali scadenze dobbiamo riportare? Non possiamo discutere col proprietario dell’unità collabente perimetrata dai soli muri con l’altezza maggiore di un metro, perché l’Agenzia dell’Entrate interpreta l’accatastamento in categoria F/2, solo se presenti parte di solai o coperture. In categoria F/2 deve essere dimostrata la fatiscenza o l’inesistenza di elementi strutturali e impiantistici, come prevede il decreto del Ministero delle Finanze n.28 del 1998 articolo 3, comma 2. L’Agenzia delle Entrate per il Superbonus 110% prevede che i collabenti accedano al finanziamento se dotati di impianto di riscaldamento, rispondenti al Decreto Legislativo 29.12.2006, n. 311.

Ecco la necessità di un confronto fra di noi prima di arrivare alla stesura di una legge. Non ultimo il prezziario del MITE che prevede delle nuove categorie di prezzi in merito alle attività che verranno fatte. Il dubbio può essere che questo prezziario debba essere adottato in corsa da chi già sta eseguendo lavori, che debba essere adottato in maniera retroattiva, e che dovrà essere adottato da chi comincerà i lavori o dovrà avere una doppia contabilità fino ad oggi per quel che si è fatto con i vecchi prezziari: queste sono situazioni che mettono in difficoltà il professionista, il committente, le imprese e tutti gli addetti ai lavori.

I professionisti sono un valore aggiunto al processo di riforma e sono figure che portano con loro bagagli importanti di esperienza e conoscenza, da mettere a disposizione per il bene comune.

III Intervento: Arch. Sara Liberatore, Presidente Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia dell’Aquila.

Come Ordine abbiamo ragionato sulla possibilità concreta di istituire una commissione interna ad hoc – una commissione bonus edilizi – che riunisca esperti della materia tecnica, ma anche e soprattutto esperti del progetto architettonico, perché qualsiasi intervento di efficientamento energetico o riqualificazione sismica, non può e non deve prescindere dalla valutazione dell’impatto che l’intervento in atto avrà su quella che è la qualità architettonica del patrimonio edilizio esistente, che ad oggi rappresenta la memoria e l’identità del Paese.

IV Intervento: Geom. Alessio Tesconi, Consulente e formatore Superbonus – Esperto in edilizia e urbanistica – Superbonus Abruzzo Post Legge di Bilancio 2022

I dati Enea sul Superbonus 110% mostrano il Piemonte al primo posto a livello nazionale e in questa elencazione la regione Abruzzo al 31.01.2022 presenta:

  • Un totale di investimenti ammessi a detrazione per un importo pari a €617.863.353,24;
  • Un numero di asseverazioni pari a 2.784.

Gli investimenti medi sono così definiti:

  • €606.406,45 per i condomini;
  • €111.632,09 per gli edifici unifamiliari;
  • €95.617,31 per le unità funzionalmente indipendenti.

 V Intervento: Dott. Alessandro Di Giamberardino, Capo Ufficio consulenza della Direzione Regionale Agenzia delle Entrate – Superbonus – Concorso con i contributi pubblici di riparazione degli edifici danneggiati da eventi sismici

Norma di riferimento di carattere generale in materia di non cumulabilità è contenuta nella Legge di Bilancio 2017. Questa legge ha avuto cura di chiarire che questi benefici non sono cumulabili con agevolazioni già spettanti per le medesime finalità sulla base di norme speciali per interventi in aree colpite da eventi sismici. Bisogna capire questa disposizione come è stata interpretata nel tempo a livello attuativo.

La prima attuazione è recata dall’Ordinanza 60 del 2018 del Commissario per la ricostruzione degli edifici distrutti dal sisma 2016. Questa ordinanza è tesa a regolare i rapporti tra interventi di ricostruzione privata tra Sismabonus in concorso coi contributi previsti dalle ordinanze commissariali per la ricostruzione o riparazione degli edifici danneggiati del sisma del 2016. È possibile fruire delle detrazioni fiscali solo per le eventuali spese eccedenti il contributo concesso ai sensi delle ordinanze commissariali.

 Un primo problema che si è posto in questo caso in termini di interpretazione dell’Agenzia dell’Entrate, su questa possibilità di non di cumulabilità, deriva proprio da un caso proveniente dall’Aquila di un edificio di categoria C, che chiedeva di poter accedere per le spese eccedenti il contributo, al Sismabonus classico ai sensi dell’articolo 16 del decreto 63 del 2013. Questa risposta è molto interessante soprattutto per il percorso logico in quanto fa un distinguo tra il Sismabonus ed il contributo di riparazione. Il Sismabonus è un’agevolazione diretta a incentivare l’esecuzione di interventi di consolidamento di miglioramento sismico e adeguamento alle linee guida contenute nel DM 58 del 2017, mentre questa finalità non viene meno perché si è avuto un contributo di riparazione, diretto soltanto a ripristinare l’agibilità compromessa dal Sisma.

 Introducendo questi principi la risposta n. 61 ha affermato il principio della piena compatibilità tra i contributi e le agevolazioni fiscali, intese nel senso di possibilità di accedere alle detrazioni fiscali per la parte eccedente. Inoltre è stata estesa questa possibilità anche ad ipotesi in cui il contributo pubblico era stato già fruito.

 Il principio enunciato, è coerente con quello applicabile in materia di oneri deducibili o che danno diritto alla detrazione dall’imposta lorda, in base al quale la deduzione o la detrazione spetta per le spese sostenute ed effettivamente rimaste a carico.

La risoluzione n. 28 del 2021 precisa che nel momento in cui si ha un intervento finanziato dal contributo di riparazione Sisma, se siamo nell’ambito dello stesso intervento, le detrazioni fiscali in genere Superbonus compreso, spettano con riferimento alle eventuali spese eccedenti il contributo concesso. Cioè se contestualmente all’intervento finanziato da contributo pubblico di riparazione si eseguono opere ulteriori anche di miglioria, in accollo dei singoli proprietari, condomini, o di singoli partecipanti al concorso, su questa parte eccedente si ha diritto ad agevolazioni fiscali, Superbonus compreso.

Ulteriore precisazione importante è quella secondo cui nel caso di interventi di riparazione e ricostruzione già eseguiti, con contributi pubblici, è possibile accedere al Superbonus per le opere di ulteriore consolidamento dei medesimi edifici.  Ciò può avvenire anche con un intervento di demolizione e ricostruzione degli stessi.

Qualora vi siano spese in accollo che siano spese di finitura di completamento dell’intervento principale, ad es. la semplice tinteggiatura può accedere a benefici fiscali e a Superbonus.

 Ai fini della verifica del limite di spesa ammesso alle detrazioni occorre considerare solo la parte di spesa rimasta effettivamente a carico; pertanto nel caso di contributi ricevuti occorre considerare per ciascun intervento, solo le spese eccedenti i predetti contributi.

Importantissimi chiarimenti in materia dei rapporti tra Superbonus e contributi pubblici di riparazione /ricostruzione sono stati forniti dalle guide pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

  • Ricostruzione post sisma – Italia Centrale e Superbonus 110% – aprile 2021;
  •  Incentivi fiscali Sismabonus ed Ecobonus nei territori colpiti da eventi sismici – quesiti e soluzioni – luglio 2021.

  La Legge di Bilancio 2022 ha definito il nuovo comma 8-ter, secondo cui per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1 aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, la detrazione per gli incentivi fiscali di cui ai commi 1-ter, 4-ter e 4- quater spetta in tutti i casi disciplinati dal comma 8-bis, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del 110%.

 Nell’emendamento che ha introdotto questa proroga per gli edifici dei territori colpiti da eventi sismici, è allegata una relazione tecnica, che quantifica la relativa copertura in base ai contributi pubblici richiesti, il che fa pensare che l’intenzione del legislatore sia quella di circoscrivere questa proroga soltanto agli edifici che hanno diritto a un contributo pubblico e quindi agli edifici danneggiati.  Siccome si tratta di un chiarimento sul quale si sta lavorando, ciò che si sta dicendo potrebbe essere superato da un’apertura diversa.

VI Intervento: Geom. Pietro Antonio D’Intino, Presidente ANCE Abruzzo – Analisi dell’impatto Superbonus sulle imprese edili in Abruzzo – effetti rincari nelle materie prime, manodopera ed altre.

 I rincari delle materie prime hanno iniziato ad esserci prima che venisse implementato il Superbonus al 110%. Infatti i prezzi delle materie prime stanno aumentando per la guerra tra Cina e America e oggi per l’energia tra Russia e America. Questi rincari sono presenti in tutte le nazioni del mondo e non soltanto in Italia: non sono imputabili pertanto al Superbonus 110%. Speculazione vera è invece in relazione alla manodopera perché non si era pronti a soddisfare tutto questo lavoro nel settore.

 Una delle proposte fatte dall’ANCE è che visto che gli interventi di Superbonus sono fatti tutti con denaro pubblici debbano essere affidate a imprese qualificate. Dovremmo avere anche un tetto massimo in modo tale da dare anche a chi non vuole il Superbonus 110% un controllo, ma per più anni. Nel cantiere edile, la prima cosa che preme all’imprenditore è la sicurezza dei propri operai, la sicurezza del lavoro e il lavoro alla regola dell’arte, tutte cose che non permettono il lavoro fatto male ma soprattutto le truffe, presenti invece nei cantieri fantasmi, dove neanche i proprietari di quegli immobili sono a conoscenza che si sta realizzando il 110% e poi sulla frode di Stato del bonus facciate.

 Il bonus facciate era soltanto per tutte quelle abitazioni, quei palazzi nei centri storici con un impatto e una valenza storica, dove intervenire con i cappotti e con i miglioramenti sismici è quasi impossibile. Invece noi lo abbiamo voluto estendere a tutti.

Ci si sta battendo per far capire che in un sistema economico, dove si vuole il bene comune, controllare che non ci siano frodi, è molto facile: infatti una banca prima che si arrivi ad uno stato di avanzamento su un finanziamento per una costruzione dovrà mandare un proprio tecnico a controllare che i lavori siano stati eseguiti. Il costo è di circa €300,00 per ispezione. Inoltre le 11.000 imprese con codice Ateco dell’edilizia che negli ultimi mesi si sono formate sono costituite da persone che per il 50% provengono da altri lavori e che per il 30% porta un cognome estero.

Si ritiene che l’accanimento nei confronti del Superbonus al 110% sia un qualcosa di inutile. Costituisce chiaramente un’agevolazione che fa guadagnare tutto il Paese. Non va dimenticato infatti che dei 6,9 punti di PIL dell’anno scorso circa 3 sono soltanto del comparto edile e di tutto il suo indotto. Ogni euro investito in industria edile e di ristrutturazione, si moltiplica in economia per 3,7 punti. Quindici miliardi di lavori l’anno in questo settore, garantirebbero almeno 2 punti di PIL tutti gli anni: ecco perché bisogna chiedere una legge strutturale, dove tutti i cittadini di Italia ne possano usufruire.

Banca d’Italia non vuole il Superbonus perché non vede di buon occhio tutta questa circolazione di moneta virtuale all’interno delle banche: bisogna entrare piuttosto nella consapevolezza di salvaguardare l’interesse del Paese e poi quelli personali.

VII Intervento: Dott. Massimo Luciani, Direttore ANCI Abruzzo – Il Superbonus 110% in Abruzzo: problemi ed opportunità

 Il Superbonus 110% è uno strumento fondamentale per ridare qualità urbana alle città e ai comuni in una regione come la nostra. Abbiamo infatti due crateri sismici, che sono anche interessati in parte dalla normativa del 110%. I comuni mostrano un sostegno forte a questa misura, ma bisogna pensare a una misura strutturata nel tempo.

L’Italia è impegnata anche nel PNRR: c’è un cronoprogramma molto stretto e dei 200 miliardi che sono in campo, circa 50 dovrebbero essere spesi dai comuni, attraverso una serie di bandi che usciranno nelle prossime settimane. All’inizio dell’introduzione del Superbonus al 110% come ANCI avevamo chiesto di avere un sostegno di personale per far fronte alla mole delle incombenze amministrative che si proponevano. In una regione come l’Abruzzo il tema è ancor più cogente.

 In Abruzzo su 300 comuni abitati più di 150 sono sotto i 2000 abitanti; parliamo di comuni che hanno un geometra o un tecnico in alternanza 2 giorni alla settimana. Come anticipato, inoltre, molti di questi comuni sono nei crateri sismici e si sommano le procedure del sisma nel nostro territorio. Con il PNRR stiamo cercando di fronteggiare dunque la problematica dell’acquisizione di personale tecnico e abbiamo un’interlocuzione con il Governo al fine di ricomprendere nei quadri economici dei progetti finanziati dal PNRR anche la parte tecnica e più strutturata del personale stesso.

VIII Intervento: Geom. Salvatore Di Bacco, Responsabile dell’area Edilizia Urbanistica del Comune di Raino (AQ) – Consulente UNITEL – La situazione di imbarazzo e mancanza di uniformità nell’impalco normativo odierno relativo al Superbonus 110%: riflessione e criticità.

IX Intervento: Dott. Ing. Pierluigi De Amicis, Presidente ordine degli Ingegneri dell’Aquila – L’impalcato normativo in vigore con particolare attenzione ai territori colpiti da eventi sismici.

Qualche problema serio in regione con questa agevolazione lo abbiamo:

  • Problematiche connesse con l’impalcato normativo: avevamo provato a fare una modifica del Codice degli Appalti proprio in questi termini. Sarebbe opportuno tenere scisso chi fa le norme da chi le controlla. Il legislatore dovrebbe fare norme snelle e leggibili. È opportuno sentire gli attori che poi devono applicare le norme. Noi professionisti dobbiamo far capire le norme anche alla collettività, perché il professionista rappresenta l’anello di congiunzione tra norma e cittadino.

  Dopo del sisma del 2009 abbiamo avuto in impalcato normativo che ci ha permesso di partire subito; il sisma del 2016 ci ha messo un po’ in più a partire ma è decollato anch’esso. Il sisma dell’Emilia Romagna è partito con una regola differente: siamo riusciti ad andare avanti con regole semplici, condivise, fatte insieme e strutturate in tavoli di condivisione.

  • Con il bonus invece si pongono maggiori nebbie, con risposte da parte delle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate contrastanti tra di loro. 

Ci siamo mai chiesti perché gli interventi su edifici danneggiati sono stati prorogati al 2015? Due le motivazioni:

  • Questo permettere di fare interventi di bonus anche su quegli edifici, in cui il contributo sarà rilasciato tra due anni.
  • Dal 2009 le imprese ed i rivenditori di materiali in edilizia, produttori, stanno lavorando in continuazione. E vi sono dei cantieri che non possono partire e quindi slittano. Abbiamo dovuto inventare anche l’ufficio di coordinamento delle gru -una cosa sconosciuta nel resto d’Italia. È difficile pensare che tutto possa essere fatto velocemente, perché ci vuole il tempo necessario per tutte le diverse attività.

Se un edificio è ubicato in un paese al di fuori del cratere, ma quello stesso edificio è soggetto a contributo per sisma, quindi il danno è stato accertato, in quanto il danno viene ammesso a contributo, perché quell’edificio non deve beneficiare delle stesse possibilità di cui potrebbe godere se fosse all’interno del cratere?  Diamo la possibilità di accedere al beneficio anche agli edifici fuori dal cratere, che hanno riportato danni da sisma.

X Intervento: Per. Ind. Maurizio Papale, Presidente Ordine dei Periti Industriali della Provincia dell’Aquila – La necessaria polidisciplinarità della progettazione negli interventi Superbonus 110%.

Sicuramente una figura necessaria nel meccanismo del Superbonus al 110% sarebbe quella dell’avvocato, per far fronte alle situazioni di eventuali abusivismi.

Il SAL dell’effettivamente realizzato è un fattore di controllo, ma è un controllo postumo: se in realtà quello che viene posto a SAL non è stato realizzato, chi si fa carico della responsabilità? Questa responsabilità ci viene chiesta con l’asseverazione, ma è quasi impossibile asseverare.

Si è parlato richiamando la regola dell’arte, mettendola forse più in relazione ad una realizzazione, ma quando si parla di regola dell’arte si fa riferimento a norme tecniche che si utilizzano in fase progettuale, non necessariamente applicate, ma sono il riferimento per il quale un progetto, un’opera o un impianto può essere individuato come progettato e realizzato a regola d’arte. Questo impatta con alcune modalità di progettazione degli interventi di efficientamento energetico che non sono quelli di cambio di caldaia a condensazione o di modifica del numero di radiatori, eccetera.

 È bene acquisire consapevolezza che non tutti i professionisti sanno fare tutto, pertanto auspicare che un progetto efficace debba portare il contributo di più specialisti, probabilmente è la chiave per stabilire un modello di efficientamento utile all’obiettivo, fruibile in termini di risposta sociale, accessibile e gestibile, nei costi anche in relazione al tempo.

XI Intervento: Dott. Ettore Perotti, Presidente ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti Contabili dell’Aquila – Il ruolo del dott. Commercialista nella gestione delle pratiche Superbonus 110%

Inizialmente la figura del dottore commercialista nella pratica di Superbonus al 110% non era presente, ma con l’introduzione dell’articolo nel decreto che prevede un visto di conformità ha permesso la presenza di questa figura nel meccanismo stesso. Il meccanismo dunque garantisce una multidisciplinarità, richiedendo sempre più il contributo di più professionisti per assolvere ad una funzione sociale – ossia migliorare energeticamente e sismicamente il Paese, attraverso una asseverazione della congruità dei prezzi da parte dei tecnici e l’apposizione di un sigillo finale da parte del dottore commercialista. Il dottore commercialista nel Superbonus ha il ruolo di advisor in fase iniziale di progettazione al fine di coadiuvare i tecnici nel capire la normativa e il quadro tecnico – economico finale dei massimali delle spese, vista la grande difficoltà nel capire su quali u.i. calcolare i massimali.

Abbiamo dei buchi normativi in relazione anche ai compensi indicati nei quadri economici da parte dei tecnici, perché ad oggi il legislatore si è dimenticato di normare i riferimenti dei prezzi per quanto riguarda sia il compenso del responsabile lavori e sia il compenso per coloro che appongono il visto di conformità.  C’è una indicazione da parte della Fondazione Nazionale dei Dottori Commercialisti che fa riferimento al DM 140 in merito alle attività in sede giudiziaria relativamente alle CTU.  La tariffa è stata abolita e la Fondazione conclude affermando che è vero che si possono applicare le percentuali di cui al DM 140, ma si può andare a trattativa privata e questo concetto è stato confermato anche da Tele Fisco nella risposta n. 270 del 2021. Pertanto in assenza di una base tariffaria e di una assenza normativa in tali termini, si ritiene che la libera determinazione del compenso non osti alla possibilità di considerare detraibile o cedibile la spesa sostenuta dal contribuente per l’apposizione del visto.

Per quanto riguarda la problematica dell’applicazione del Superbonus 110% alle aree del sisma, molto discusso è il documento uscito dall’ufficio di Venezia, perché la lettura del co. 8-ter introdotto con la legge di Bilancio, che richiama i tre commi del DL 34, 1-ter, 4-ter e 4 -quater, va a disciplinare secondo chi parla, molto bene il periodo di azione per gli edifici che possono andare al 2025. Su questa norma, andiamo ad individuare chi può andare al 2025. Ai sensi del co. 4-ter possono andare con Superbonus rafforzato coloro che hanno gli edifici danneggiati dai sismi. Relativamente agli altri due commi, il legislatore si è limitato a scrivere (co.1-ter): nei comuni e nei territori colpiti da eventi sismici, l’incentivo di cui al co.1 spetta per l’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione.  In questo caso non è stato specificato se il fabbricato debba essere danneggiato o meno. Quindi anche il fabbricato che è stato riparato, oggetto di un contributo di ricostruzione, per la parte eccedente potrebbe andare al 2025 con la misura del 110%. Rimarrebbero fuori quei fabbricati che non hanno ricevuto il contributo per la ricostruzione sulla base della lettura del dettato normativo: ecco pertanto che andrebbe fatta una analisi sulla relazione tecnica alla Legge di Bilancio, per comprendere la reale volontà del legislatore – se far entrare tutti gli edifici ricompresi nei vari criteri sismici o solo alcuni edifici.

Si pongono alcuni problemi che sono casistiche pratiche; ad es. per un condominio che parrebbe avere un edificio oggetto di contributo di ricostruzione, perché solo una parte classificata B e il resto A, quindi è stato chiesto se il condominio rientra o meno in questa casistica. O piuttosto altre casistiche per quanto riguarda il co. 4-ter circa l’alternatività del contributo. Su questo ultimo aspetto l’ufficio speciale e il sindaco hanno istituito un tavolo per la ricostruzione. È stato chiesto che i due uffici relativi al terremoto del 2009 ragionassero in modo uniforme, perché oggi abbiamo diverse problematiche circa l’applicazione pratica del comma 4-ter, ossia l’Agenzia prima ha detto che ci deve essere l’unanimità dei proprietari, che deve rinunciare al contributo.

Ora abbiamo problematiche in riferimento alle piccole frazioni e paesi, dove già il Consorzio non è stato costituito con le totali percentuali di legge che lo permettevano e anche la richiesta di contributo che ancora  non è andata in approvazione ed è stata fatta con le percentuali di legge e quindi il Consorzio può andare a fare richiesta di contributo con una maggioranza non all’unanimità, invece la normativa sembrerebbe richiedere una unanimità della rinuncia dei proprietari: sembra  una forzatura questa e abbiamo delle problematiche su alcuni aggregati, dove i proprietari sono assenti per via dello spopolamento delle aree interne e quindi l’unanimità dei proprietari che rinunciano al contributo, sembrerebbe un ossimoro e un blocco alla ricostruzione di questi aggregati.  Quindi al per queste casistiche al tavolo tecnico proponiamo che il legislatore venga in sostegno degli aggregati edilizi e dei tecnici che vi stanno lavorando da 12 anni per dare una ricostruzione totale alla coda della ricostruzione del sisma del 2009.

Per il sisma 2016 il criterio per la rinuncia al contributo è ancora diverso: un problema inerente al sisma 2016 è la guida relativamente al calcolo delle pertinenze. Inizialmente richiama la Circolare 34 e quindi anche le pertinenze fanno parte del calcolo del massimale. Nella parte finale dice che qualora vi siano pertinenze nelle unità abitative, le stesse devono essere calcolate unitariamente e quindi le pertinenze non vengono più calcolate. 

Inoltre se si vuole mettere un blocco alle frodi non è possibile che gli interventi di edilizia libera non abbiano né asseverazione di congruità e né visto di conformità. Inoltre sarebbe utile dare correttivi al Decreto Sostegni Ter: sappiamo che dopo la prima cessione, possono essere fatte altre due obbligatoriamente però nei confronti di banche.  Oggi invece è necessario mettere un bollino, tramite anche la ricevuta del protocollo dell’invio, in modo tale che il credito che passerà di mano in mano permetta di risalire a colui che ha fatto l’apposizione del visto di conformità e l’asseverazione per la congruità dei prezzi. 

Andreana Hedges

Autore

Andreana Hedges

Amministratore Geo Network e Responsabile Divisione Formazione e Marketing

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