Superbonus, perché gli accertamenti catastali non preoccupano i tecnici

L’Agenzia delle entrate ha avviato i controlli sugli accertamenti catastali degli immobili oggetto di interventi Superbonus. Una verifica che non preoccupa.

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L’Agenzia delle Entrate ha annunciato di avere avviato l’attività di compliance sugli immobili che sono stati oggetto di interventi agevolati con il Superbonus.

A finire sotto la lente d’ingrandimento degli uffici tributari sono principalmente quelli per i quali non è stato effettuato l’aggiornamento nella banca dati del Catasto. L’annuncio ha creato non poche preoccupazioni tra i tecnici e gli addetti ai lavori.

Ma vediamo un po’ più nel dettaglio come ha intenzione di muoversi il fisco e quale sia l’impatto che quanti sono proprietari di un immobile oggetto di interventi agevolati con il Superbonus.

Superbonus e aggiornamento catastale, le verifiche dell’AdE

L’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di inviare delle lettere di compliance per richiedere degli aggiornamenti ai contribuenti, che non abbiano effettuato le necessarie variazioni catastali dopo aver effettuato dei lavori agevolati con il Superbonus.

Gli uffici preposti provvederanno ad inviare le suddette comunicazione nel caso in cui:

  • abbiano intenzione di controllare le comunicazioni relative alle opzioni esercitate per gli interventi effettuati;
  • vogliano verificare le informazioni che sono presenti all’interno della banca dati catastale, in modo da accertare che la dichiarazione di variazione obbligatoria sia stata presentata.

In altre parole l’Agenzia delle Entrate provvederà a verificare se la Dichiarazione Docfa è stata presentata per i lavori di Superbonus: all’interno della documentazione deve essere contenuto l’aggiornamento della rendita catastale. Nel caso in cui dovesse mancare la suddetta dichiarazione, verrà inviata al contribuente una lettera di compliance.

Superbonus, come si deve muovere il contribuente

Nel caso in cui dovessero ricorrere i presupposti per l’aggiornamento, al contribuente spetta l’onere di sanare l’omissione. Per farlo:

  • dovrà presentare la dichiarazione di variazione catastale;
  • deve versare una sanzione pari a 172 euro per ogni unità immobiliare. In questo caso deve avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso per adempimento tardivo.

Ricordiamo che l’attività di compliance dell’Agenzia delle Entrate era stata annunciata con la Legge di Bilancio 2024. Ma sta prendendo il via concretamente in questi giorni, innescando una serie di preoccupazioni tra le famiglie che hanno effettuato i lavori nei propri immobili e hanno beneficiato delle agevolazioni previste dal Superbonus.

A fornire qualche indicazioni operativa ci ha pensato il Consiglio Nazionale dei Geometri, che con la circolare n. 428 del 15 gennaio 2025 ha sottolineato che la comunicazione di variazione catastale non è una novità. Ma è prevista dall’ordinamento italiano e deve essere effettuata nel momento in cui vi è uno scostamento del 15% dalla redditività ordinaria – o del valore capitale – dell’unità immobiliare.

Le indicazioni del Consiglio Nazionale dei Geometri

In altre parole il Consiglio Nazionale dei Geometri ha sottolineato che  le variazioni catastali debbano essere effettuate indipendentemente dal Superbonus e dalle agevolazioni fiscali ottenute. Ma è un’operazione che deve essere effettuata nel momento in cui si effettuano dei lavori importanti sugli immobili.

Nella circolare Paolo Biscaro, presidente del consiglio dei Geometri, ha sottolineato come l’attività di controllo non implica alcuna particolare novità rispetto alla normale professionalità di un tecnico qualificato. E ai compiti che deve svolgere nel momento in cui vengono effettuati dei lavori di ristrutturazione di un’unità immobiliare. Anche quando vengono effettuate delle modifiche e minori, l’incarico deve essere svolto con la massima precisione e partendo dalla situazione in atti e concludersi con l’aggiornamento della situazione catastale nel momento in cui fosse necessario. 

Non essendo stata introdotta alcuna novità legislativa sulla questione, deve essere applicato il parametro dello scostamento del 15% della redditività ordinaria dell’unità immobiliare. Secondo Biscaro non vi è alcuna correlazione tra l’aumento del valore commerciale dell’immobile e il quadro delle tariffe d’estimo catastali: sono due dati economici che non possono essere contrattati direttamente.

Con ogni probabilità l’attività di compliance, secondo il Consiglio Nazionale dei Geometri, riguarderà in un primo momento i casi che sono caratterizzati da degli scostamenti non trascurabili, per i quali si terrà conto dell’entità dei crediti che sono stati ceduti e della situazione che si evince direttamente dalla banca data catastale.

Pierpaolo Molinengo

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Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo è un giornalista freelance. Ha una laurea in materie letterarie e ha iniziato ad occuparsi di Economia fin dal 2002, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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