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L’apparato burocratico di norme e procedimenti che avviluppano la sfera dei lavori pubblici è indubbiamente complesso ed intricato. Impone l’applicazione di molteplici passaggi che tra pareri, verifiche, permessi e approvazioni rischia di indirizzare le energie degli attori coinvolti verso la conformità formale, anziché nella direzione del risultato sostanziale: un buon progetto.

È lecito domandarsi se un simile congegno, italica “traduzione” di normative europee, abbia sostanzialmente mancato il compito di promuovere la redazione di progetti pubblici ben fatti e concretamente eseguibili. Qualità che sono gli irrinunciabili presupposti per un efficiente utilizzo delle risorse della collettività.

In decenni di pratica professionale nel mondo dei lavori pubblici, sia sul versante tecnico sia su quello gestionale, e di convivenza forzata con quest’insieme di regole ho imparato a scorgere la ragione di certune disposizioni, la logica di certe altre.

Con occhio tecnico ho cercato di distinguere, per così dire, il loglio dal grano, tenendo il secondo come utile e prezioso.  Mi sono ripromesso di individuare nel campo dei lavori pubblici, tra le regole che li governano, eventuali elementi di buona tecnica e di metodo razionale da riutilizzare anche nell’operatività in ambito privato nei diversificati campi della progettazione, preventivazione, direzione, contabilità e gestione delle opere edili.

Ho colto ad esempio un proficuo apparentamento tra le procedure di project management, come i concetti di catena critica e percorso critico applicati alla progettazione, e la ratio che regola l’avanzamento dei livelli progettuali nei lavori pubblici, correttamente concepito come un affinamento nella continuità.

Un altro esempio? Nella pratica quotidiana come libero professionista a supporto della committenza privata ho fatto tesoro, con favorevoli riscontri ex post, dell’utilizzo di modalità d’appalto simil-pubbliche anche nel conferimento di commesse private. Queste esperienze hanno consentito positivi risultati attraverso l’utilizzo di procedure rese snelle e adattate al contesto specifico.

Ancora, come rimarca la Corte di Cassazione (ordinanza 13 marzo 2020 n. 7219), l’appalto pubblico si “avvicina” all’opera commissionata dal privato quando, come da espressa previsione del “Codice Appalti” (D.lgs 50-2016, art. 30, comma 8), colloca la fase d’esecuzione dei lavori nell’alveo del codice civile, quindi nella sfera della giurisdizione ordinaria. La norma, per molti inaspettatamente, assimila l’esecuzione dell’opera pubblica alla prassi attuativa dell’appalto privato.

Questa breve rassegna, avanguardia di numerosi riferimenti e di risvolti pratici su cui torneremo, ci stimola ad utilizzare il mondo dei lavori pubblici come una palestra professionale nella quale possiamo allenare il metodo e affinare le prassi operative che, non solo incidentalmente, ci possono tornare utili nella quotidiana attività professionale. Sia questa per committenza pubblica, oppure privata.

Detta altrimenti: possiamo trarre dalla non lieve fatica che ci impongono le regole sulla progettazione e la direzione di opere pubbliche un capitale di capacità e conoscenza?

La risposta può essere sì, se analizziamo criticamente i meccanismi che muovono i diversi attori quali la committenza pubblica, la sua emanazione tecnica (R.U.P.), i professionisti incaricati e le imprese, nell’articolato viaggio dell’opera pubblica, vicenda che consta di programmazione, progettazione, appalto, esecuzione e collaudo.

Ripongo in questi brevi articoli una piccola ambizione. Sollecitare nei colleghi professionisti un interesse ampio che affianchi alla già presente competenza tecnica uno sguardo trasversale sul mondo dei lavori pubblici e privati, arricchito qua e là da riferimenti giuridici, approcci irrituali e letture trasversali.

Gianluca Scacchi geom. dott.

ESPERIENZA PROFESSIONALE

30 anni di esperienza professionale negli uffici tecnici della pubblica amministrazione.  Responsabile unico del procedimento (RUP) di lavori pubblici. Libero professionista tecnico dal 2004. Progettista e/o direttore di lavori pubblici; Formatore della sicurezza accreditato AIFOS.Esperto componente di commissione del paesaggio. Iscritto al Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Como.

Gianluca Scacchi

Autore

Gianluca Scacchi

30 anni di esperienza professionale negli uffici tecnici della pubblica amministrazione. Responsabile unico del procedimento (RUP) di lavori pubblici. Libero professionista tecnico dal 2004. Progettista e/o direttore di lavori pubblici per oltre venti opere. Formatore della sicurezza accreditato AIFOS. Esperto componente di commissione del paesaggio. Iscritto al Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Como.

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