Non è obbligatorio inviare la comunicazione Enea per i lavori edilizi agevolati attraverso l’ecobonus. A fare il punto della situazione ci ha pensato la Corte di Cassazione, la quale, attraverso una recente sentenza, ha preso una posizione in netta contrapposizione con quella dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, infatti, da sempre ha provato a revocare le detrazioni fiscali spettanti ai contribuenti nel caso di inadempienza o invio in ritardo della comunicazione.
Comunicazione Enea per l’ecobonus, il cambio di passo
A fornire nuove indicazioni sulla comunicazione Enea ecobonus ci pensato la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 12422/2025, attraverso la quale è stato risolto un contenzioso, spiegando che la documentazione inviata all’ente ha una semplice finalità: monitorare il risparmio energetico che si è riusciti ad ottenere a seguito della realizzazione di una serie di interventi di riqualificazione energetica.
I giudici hanno fornito un’interpretazione molto chiara della comunicazione Enea: ha un fine prevalentemente statistico, non è un requisito fondamentale per accedere alle detrazioni.
La Cassazione è intervenuta sullo stesso argomento anche con la sentenza 12426/2025, attraverso la quale, oltre a ribadire che la comunicazione Enea ha uno scopo prettamente statistico, ha sottolineato che dalla normativa che in questo momento è in vigore in Italia non si riesce a desumere che nel caso in cui la documentazione non venga inviata all’ente, l’inadempiente decada dal diritto di ottenere l’ecobonus.
Anche in precedenza i giudici della Suprema Corte (ne avevamo già parlato in questo articolo) si erano soffermati su alcuni casi di ritardo nell’invio della comunicazione ad Enea, effettuata oltre i 90 giorni dalla conclusione dei lavori. L’orientamento è sempre lo stesso, anche se non viene espletata questa pratica il contribuente continua a conservare il diritto ad ottenere la detrazione.
Ci sono un po’ di idee confuse
Le due pronunce della Corte di Cassazione vanno in contrasto con la prassi dell’Agenzia delle Entrate, ma anche con alcuni orientamenti della stessa Cassazione. In un certo senso siamo davanti ad una situazione un po’ confusionaria, che rischia di aprire la porta ad una serie di dubbi. Più che dare delle certezze.
Nel corso degli anni, infatti, si è consolidata la convinzione che eventuali ritardi o l’omissione dell’invio della comunicazione Enea determinasse la perdita delle detrazioni connesse con l’ecobonus. A far in modo che questa convinzione diventasse una sorta di regola non scritta è stato l’operato dell’Agenzia delle Entrate che procedeva con il recupero delle detrazioni nel caso in cui – a seguito dei controlli di routine – emergessero delle irregolarità nelle pratiche di invio.
In molte occasioni la giurisprudenza ha confermato la posizione dell’Agenzia delle Entrate: è stato sottolineato, infatti, che il fatto che non fossero stati rispettati i termini per inviare la comunicazione Enea portasse alla perdita dell’ecobonus e del superbonus. Altro discorso per il bonus ristrutturazioni, che è sempre stato garantito.
Ecobonus, come funziona
A questo punto è bene ricordare come funziona l’ecobonus, le cui regole sono state modificate attraverso la Legge di Bilancio 2025.
Dal 1° gennaio di quest’anno i contribuenti che effettuano degli interventi di efficientamento energetico su un immobile di proprietà, hanno la possibilità di ottenere le seguenti detrazioni:
- nel caso in cui i lavori vengano effettuati su abitazioni che sono state adibite a prima casa: 50%;
- per gli interventi che sono stati effettuati su immobili che sono diversi dalla prima casa: 36%.
L’importo massimo sul quale è possibile ottenere la detrazione è pari a 96.000 euro. L’agevolazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Stando alla prassi consolidata fino a questo momento, i beneficiari devono trasmettere le informazioni relative all’Enea entro 90 giorni dalla loro conclusione.
A questo punto è necessario capire se, quando si dovessero aprire delle nuove controversie, la trasmissione o meno della documentazione all’Enea possa essere ostativo per chiedere ed ottenere la detrazione.