Nuove regole per i CAM Strade, per i quali è necessario verificare i requisiti ambientali fin da subito, ossia dalla realizzazione dei progetti di fattibilità. Tra l’altro il legislatore ha sanato i conflitti tra CAM ed altre norme: sono state eliminate le deroghe generiche ed è stata aumentata la flessibilità per l’indice di riflessione solare. Ma non solo: sono state introdotte delle esenzioni per i materiali tradizionali locali e per le pavimentazioni che vengono realizzate all’interno delle gallerie.
Ad introdurre queste novità è stato il Decreto Ministeriale dell’11 settembre 2025, che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 settembre. Attraverso questo documento sono state introdotte delle modifiche e delle integrazioni all’Allegato 1 del CAM Strade: stiamo parlando, in altre parole, dei Criteri Ambientali Minimi per progettare e realizzare le infrastrutture stradali. L’obiettivo è quello di andare a correggere alcuni errori materiali e adeguare i criteri a seguito di una serie di confronti che sono stati effettuati con gli esperti di settore.
CAM Strade, le indicazioni per la progettazione
All’interno del documento ministeriale sono stati introdotti una serie di obiettivi da centrare per applicare il CAM Strade negli appalti pubblici. Uno di questi è indubbiamente la volontà di costruire delle infrastrutture di qualità che permettano l’accesso a tutti e l’ammodernamento delle infrastrutture entro il 20230.
Attraverso i CAM Strade nel corso dei prossimi quattro anni si dovrebbero realizzare delle città e delle comunità sostenibili, nelle quali le infrastrutture siano inclusive, la cui realizzazione dovrebbe passare attraverso una serie di sistemi di pianificazione partecipata e la riduzione degli impatti economici per quanti siano coinvolti nelle calamità naturali.
Entrando un po’ più nel dettaglio, il documento sui CAM Strade contiene le seguenti sezioni:
- la prima si concentra sull’affidamento degli incarichi di progettazione delle strade;
- la seconda è dedicata ai lavori di costruzione e manutenzione delle infrastrutture stradali.
Di particolare importanza è la terza parte del documento che si concentra sulla progettazione: in questa sezione è stato previsto che il professionista che si aggiudica la realizzazione del progetto elabori una relazione nella quale dovrà descrivere quali scelte progettuali ha adottato che garantiscono la conformità ai requisiti CAM.
Particolare attenzione dovrà essere prestata ai materiali e ai prodotti utilizzati per le costruzioni, che dovranno essere in possesso dei requisiti previsti. Il progettista, inoltre, dovrà contestualizzare le scelte tecniche adottate sulla base della tipologia di infrastruttura su cui sta lavorando. Dovrà fornire le indicazioni di carattere tecnico o normativo che hanno determinato la scelta di applicare parzialmente o non applicare completamente i CAM Strada.
Il ruolo della stazione appaltante
All’interno di questo contesto spetterà alla stazione appaltante assicurarsi che la progettazione e la successiva direzione dei lavori venga affidata a dei professionisti preparati e con una certa esperienza alle spalle. Questi soggetti devono avere una preparazione multidisciplinare e devono essere abilitati all’esercizio della professione.
A fronte di progetti particolarmente complessi, il progettista dovrà dovrà essere in grado di dimostrare di aver acquisito una serie di competenze:
- sui sistemi di gestione ambientale;
- sui sistemi di progettazione sostenibile;
- in materia di protocolli di sostenibilità energetico-ambientale.
Le modifiche apportate nel corso del mese di settembre
Il Decreto Ministeriale dell’11 settembre 2025 ha modificato alcune regole relative alle responsabilità ambientali. In un primo momento l’approfondimento dei requisiti ambientali era previsto nel corso della progettazione esecutiva: adesso deve essere effettuato mentre si prepara il progetto di fattibilità tecnico-economica.
Il cambiamento di queste tempistiche cambia completamente le prospettive del progettista, che deve integrare i requisiti ambientali nel corso delle prime valutazioni.
Ma non solo: nel caso in cui i Criteri Ambientali Minimi dovessero essere in contrasto con le normative tecniche di settore, spetterà direttamente al progettista, fin da subito, indicare i riferimenti normativi che determinano la non applicabilità o perché vengano applicati in modo parziale.
L’indice di riflessione solare
Soffermandosi, invece, su quelli che sono i requisiti prestazionali, ora come ora il progettista può beneficiare di una maggiore flessibilità nel momento in cui deve applicare l’Indice di Riflessione Solare, che viene addirittura soppresso per le nuove strade urbane di tipo F-bis.
Voce molto importante è quella relativa all’esenzione totale per l’uso dei materiali tradizionali locali. Quando vengono realizzate delle pavimentazioni utilizzando degli elementi in pietra naturale di origine italiana non è necessario rispettare alcun valore SRI.
Il decreto, inoltre, ha stabilito che per tutte le tipologie di pavimentazione in galleria è escluso l’applicazione del criterio dell’emissione acustica.
